Iachini: «La serie C va fermata definitivamente» 

Il presidente del Teramo lancia la proposta: «Bisogna cristallizzare le classifiche attuali»

TERAMO . Il calcio si interroga sul futuro. La Lega Pro ha indetto per il 3 aprile (ore 11) il vertice con le società di serie C per fare il punto della situazione sui problemi legati all'emergenza coronavirus. Si parlerà delle azioni da intraprendere per cercare di portare a termine questa stagione e si affronterà la spinosa questione degli stipendi dei giocatori. Un aspetto, quest'ultimo, per il quale anche i vertici della Lega Pro cercano di dialogare con l'Aic (Associazione italiana calciatori) per trovare l’accordo sul taglio degli emolumenti e venire incontro alle difficoltà economiche dei club. Sui temi legati all'emergenza Covid19 si è espresso il presidente del Teramo Franco Iachini, che ha effettuato un collegamento da casa con la trasmissione "AspettateC", in onda su Sportitalia.
«La forma fisica dei giocatori è persa», ha detto Iachini, «e a mio parere questo campionato deve essere fermato qui. Bisogna cristallizzare le classifiche attuali, consentendo alle prime dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina, ndc) di andare in B. Per determinare la quarta squadra promossa si potrebbe magari estrarla a sorte tra le partecipanti ai play off. È una cosa anomala e per risolverla bisogna trovare una soluzione altrettanto anomala per decidere le sorti di questo campionato. La priorità va data alla tutela della salute dei giocatori e degli spettatori che vengono a vederci. Giocare a porte chiuse è allucinante e non ha senso. La serie C va assolutamente riformata, questa è un'occasione da non perdere», ha aggiunto il patron biancorosso, «perchè la C è una categoria nella quale le spese sono alte, i ricavi sono nulli e per un imprenditore diventa impossibile sostenere il tutto. Lo Stato deve intervenire. Ci saranno delle difficoltà enormi per il nostro Paese. Faccio anche un appello alle istituzioni locali, chiamate ad essere più celeri sul tema delle infrastrutture. Noi abbiamo fatto degli investimenti ingenti sullo stadio Bonolis e ancora non si riesce a completare il passaggio della concessione dell'impianto, che ho rilevato la scorsa estate, per dei rallentamenti burocratici. Così non va bene».
Gaetano Lombardino
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