CALCIO / DOPO LA RETROCESSIONE

Il Pescara prende tempo, Grassadonia in sospeso 

Il presidente Sebastiani decide su allenatore e ds entro due settimane

PESCARA . La strategia sarà definita entro fine maggio. Il presidente Daniele Sebastiani si è preso un po' di tempo per mettere a punto il piano di ricostruzione. Bisogna liberarsi dei calciatori con contratti onerosi, scegliere il nuovo direttore sportivo e, insieme a quest'ultimo, individuare l'allenatore che dovrà guidare la squadra e, ovviamente, allestire una rosa competitiva. Intanto, i biancazzurri continuano ad allenarsi al Poggio degli Ulivi agli ordini di Gianluca Grassadonia che non ha affatto perso le speranze di essere riconfermato. Ieri, nel tardo pomeriggio, il tecnico ha fatto un salto al porto turistico dove si stava disputando il torneo di padel con tante ex stelle del calcio italiano e ha incontrato Sebastiani.

leggi anche: Ira Sebastiani, Pescara ai lavori forzati Il presidente fa sapere alla squadra che gli allenamenti proseguono fino a data da destinarsi: forse fino al 30 giugno. Poi rassicura la piazza: "Abbiamo una società sana e in grado di allestire una rosa competitiva"

Fino a un paio di settimane fa, il presidente sembrava intenzionato a prolungargli il contratto, ma negli ultimi giorni non ci sono stati sviluppi e la situazione si è cristallizzata.
Prima di prendere la decisione definitiva, il presidente deve sciogliere il nodo riguardante il direttore sportivo. Le posizioni di Giorgio Repetto e Antonio Bocchetti restano in bilico e, alla fine, al massimo solo uno resterà alle dipendenze del club. Dunque, il primo passo porterà la società a nominare un nuovo ds, poi si procederà con l'ingaggio del tecnico.
Sebastiani apprezza i metodi di Grassadonia, ma sa anche che per farlo lavorare in condizioni ottimali deve fare piazza pulita all'interno dello spogliatoio.
Le dichiarazioni dell'allenatore nel post partita contro la Cremonese non lasciano margini per proseguire il rapporto con gran parte del gruppo ("Ci sono giovani che hanno anteposto i problemi personali all’interesse del gruppo. Gli ‘anziani’, invece, avrebbero dovuto dare di più e ne sono consapevoli. In generale, c’è stato poco amor proprio", le sue parole nel giorno della retrocessione). Dalla sua parte c'è che Sebastiani non gli attribuisce alcuna responsabilità della caduta in C del Pescara, tuttavia, al tempo stesso, bisognerà vedere se la società riuscirà a mandare via quei calciatori sotto contratto che eventualmente non rientrerebbero nel progetto tecnico di Grassadonia.
Rosa da rifondare. "Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo sbagliato tutto. Il declino è iniziato a gennaio 2020, quando ho accettato le dimissioni di Zauri. Avrei dovuto trattenerlo e mandare via altre figure", ha detto Sebastiani nei giorni scorsi. In effetti, dal 20 gennaio 2020, giorno dell'addio del tecnico marsicano che aveva chiuso il girone di andata a ridosso della zona play off, il Pescara ha avuto un ruolino disastroso: su 60 partite giocate ben 31 sconfitte, 17 pareggi e appena 12 vittorie. E nelle ultime due stagioni di B, in 76 gare il Delfino ha subìto 115 reti e ne ha segnate 77.
Quest'anno i biancazzurri hanno avuto la seconda peggior difesa (60 gol incassati) e l'attacco meno prolifico (29 reti fatte). Manca un bomber dai tempi di Leonardo Mancuso, la speranza è che la lezione sia servita e il club riesca a ingaggiare almeno un centravanti all'altezza. Per la serie C i profili che il Pescara segue con interesse sono Alessandro Marotta, 34enne della Juve Stabia (12 centri), Guido Gomez, 26 anni, 13 reti con la Triestina, e Jacopo Manconi, classe 1994, 15 gol con l'Albinoleffe. Da tenere d'occhio anche Iacopo Cernigoi, 26enne della Salernitana in prestito alla Juve Stabia.
Giovanni Tontodonati
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