Il web contro Di Luca: “Era l’idolo di noi abruzzesi”

Su internet c’è chi deride Danilo Di Luca e chi dice che ha rovinato l’immagine del ciclismo. In pochi lo assolvono

PESCARA. Dopo la notizia della positività di Di Luca all’epo il mondo del web si scaglia contro il ciclista denominato “Il killer di Spoltore”. Ma c’è anche chi manifesta incredulità e non riesce a credere in un nuovo coinvolgimento del 37enne nell’ennesimo episodio di doping. “Io non riesco a capire il perchè a fine carriera ci si debba rovinare in questo modo. Lui poteva essere un vero campione, adesso ha buttato via tutto. Che schifo”, scrive Andrea Valentini. “Già squalificato due volte. La credibilità da campione per me l'aveva già persa”, aggiunge Andrea Di Muzio.

“Non si può ammazzare un morto, ma era l'idolo di noi abuzzesi”, è l’opinione di Renato Camaioni. Pasquale Grimaldi dice: “Questo dimostra che tutti fanno uso di sostanze, basta guardare la Spagna, Quando qualche allenatore fa il moralista mi viene da ridere”. Tra i lettori c’è anche chi suggerisce la “radiazione senza appello per tutti quelli che vengono scoperti” e chi condivide a pieno le considerazioni a caldo del direttore sportivo: “Ha ragione il ds è un emerito cretino” scrive Sebastiano Leo.

“Ma di cosa ci meravigliamo sono tutti dopati se fanno un controllo serio risulteranno tutti positivi”, commenta Marziano Attianese. “E' ovvio che tutti fanno uso di sostanze altrimenti come si fa a fare centinaia di km al giorno alla media di un motorino. Umanamente impossibile. Ti puoi allenare quanto ti pare ma difficilmente arriverai primo perchè c'è sempre qualcuno che bara. Basta fare percorsi molto più brevi e meno massacranti e forse non ci sarà bisogno di drogarsi”, ci scrive Roberto Cardarelli. Considerazione simile a quella di Gianpaolo Torrelli: “Sono complici di questo sistema. Se metti 250 km con 5 GPM oltre i 2.000 metri di quota, questo ottieni. Fai una tappa di 100 km e dai modo a quelli puliti di competere, o comunque provarci”.

Giovanni Antonucci scrive che “ha rovinato l'immagine di quei ciclisti sani e seri”, mentre Antonello Perna dice che “è la vergogna di tutti gli sportivi Abruzzesi, il lupo perde il pelo, ma non il vizio, bell’esempio per i tanti ragazzi che si avvicinano allo sport, dovrebbero radiarlo dal mondo sportivo”.