Il lancianese Dario Cataldo taglia in volata il traguardo a Como

CICLISMO / GIRO D'ITALIA

L'impresa di Cataldo: "Ho realizzato il sogno di una vita"

L'abruzzese (è di Miglianico) della Astana vince in volata la tappa Ivrea-Como: "Non sapevo come fare a gestire una frazione così dura, invece nei primi chilometri le gambe hanno risposto bene"

COMO. Ha realizzato «il sogno di una vita». Dario Cataldo, miglianichese doc (mamma sanvitese, papà di Miglianico), esulta per la vittoria della tappa nel Giro d'Italia, la 15esima da Ivrea a Como, di 232 chilometri. Un'impresa per l'abruzzese della Astana che ha battuto in volata il compagno di fuga, ovvero il lombardo Mattia Cattaneo, della Androni Giocattoli-Sidermec, col quale era scattato a inizio giornata, intorno al km. 15. Alle loro spalle, il siciliano Nibali (Bahrain-Merida) e l’ecuadoriano Carapaz (Movistar), rispettivamente sesto e quinto al traguardo, hanno inflitto un duro colpo allo sloveno Roglic (Jumbo-Visma), in difficoltà (è caduto in discesa), giunto all’arrivo con una bici di un compagno di squadra (perchè costretto al cambio per una foratura).

Adesso in classifica generale comanda sempre Carapaz ma ha 47'' di vantaggio su Roglic ed esattemente un inuto un più (1’47'') sul messinese.

«Era la tappa che sognavo di vincere alla vigilia del Giro - racconta Cataldo - sul percorso de 'Il Lombardia", non lontano da dove vivo. Arrivavo da due giornate molto difficili, anche stanotte ho faticato a dormire, stamattina non sapevo come fare a gestire una frazione così dura, invece nei primi chilometri le gambe hanno risposto bene. Mi dispiace per Cattaneo, che resta un grande avversario».