L’Olanda batte anche il Cile e chiude a punteggio pieno

24 Giugno 2014

Robben stavolta non segna ma con le sue giocate ispira le reti di Fer e Depay Primo posto e cammino più agevole nella strada verso i quarti di finale

C’era l’Olanda degli anni settanta, quella con i pantaloni a zampa d’elefante, la “Febbre del sabato sera” dei Bee Gees come colonna sonora, capelli lunghi e biondi e basettoni, mogli e fidanzate in camera anche durante il ritiro. Era l’Olanda di Cruijff, Krol, Rep, Rensenbrink, bella, bellissima, ma perdente. C’è stata poi l’Olanda più sobria di Gullit e Van Basten, vincente ma non troppo che si portò a casa solo l’Europeo del 1988. C’è ora l’Olanda di Robben e Van Persie, pochi capelli, poco di sinistra, anzi quasi di destra viste le esternazioni dell’attaccante del Manchester, ma finora perdente (come dimenticare la finale con la Spagna in Sudafrica nel 2010) ma seriamente intenzionata a mettere una firma in arancione in calce all’albo d’oro dei Mondiali. Le premesse sono buone visto che la squadra di Van Gaal batte anche il Cile e con l’en plein nel girone si candida come una fra le più autorevoli pretendenti al successo finale anche perché ha eliminato la Spagna campione in carica.

Inoltre da qui alla finale del Maracanà la strada è decisamente meno tortuosa rispetto alle altre candidate anche se si sa che un Mondiale riserva sempre molte sorprese. Contro il Cile l’Olanda vince con diplomazia e il tecnico Van Gaal conferma di essere ammiraglio degno dei grandi navigatori olandesi del Seicento. Senza Van Persie, squalificato, risparmia i diffidati e lascia al Cile il pallino del gioco affidandosi alle ripartenze. Del resto lì davanti c’è un certo Robben che viaggia alla velocità di uno scooter (37 km orari di velocità massima raggiunta) e allora il contropiede è quasi istintivo.

L’attaccante del Bayern ci mette velocità e classe ma a finalizzare stavolta sono Fer e Depay, i teenagers terribili dell’Olanda del nuovo corso.

E Il Cile? Sicuramente non è quello che ha inferto i pugni nello stomaco alla Spagna ma è caduto nella trappola di Van Gaal e non è riuscito a capirci molto. Ovviamente il Mondiale resta aperto ma finire nel giardino di casa del Brasile non è certo la soluzione migliore per sperare in un futuro radioso.

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