La Juve cala il poker e va a +7 sulla Lazio 

I bianconeri si scatenano nella ripresa, a segno Dybala, CR7, Higuain e De Ligt. Lecce in 10 per un’ora per il rosso a Lucioni

TORINO. Juventus momentaneamente a più 7 sulla Lazio: è questo il verdetto che arriva dallo Stadium, dove i bianconeri strapazzano per 4-0 il Lecce grazie ai gol di Dybala, Ronaldo (rigore), Higuain e De Ligt. Primo tempo sottotono per i bianconeri, poi nella ripresa la formazione di Liverani crolla sotto i colpi della capolista complice anche l’espulsione di Lucioni alla mezz’ora.
Sarri opta per un unico cambio rispetto all’undici partito nella vittoriosa trasferta di Bologna: ed è una modifica forzata, causata dall’indisponibilità di De Sciglio, sostituito da Matuidi. Per il francese si tratta di un ruolo nuovo, quello del terzino sinistro, che però aveva già ricoperto quest’anno durante la sfida interna contro la Spal. Confermato, invece, il resto della formazione del Dall’Ara, compreso il tridente Bernardeschi-Dybala-Ronaldo. Le sorprese, semmai, le regala Liverani: quattro modifiche dopo la sconfitta interna per 4-1 contro il Milan, linea difensiva a cinque e davanti senza una vera e propria prima punta. Perché Lapadula è indisponibile, Babacar soltanto in panchina, ma c’è Shakhov che prova a dialogare con Falco nel reparto avanzato dei salentini. Ed è sorprendente l’avvio degli ospiti, che al 4’ sono già pericolosi: il lancio di Petriccione è perfetto per Mancosu, testa per Shakhov, filtrante per Rispoli dimenticato da Matuidi e tiro al volo dell’esterno che termina alto. I bianconeri soffrono sugli esterni, al quarto d’ora è Cuadrado a pasticciare e a regalare il pallone a Mancosu, ma il suo tiro è smorzato prima di arrivare tra le braccia di Szczesny.
La Juve è tutta in una conclusione da fuori area di Rabiot respinta da Gabriel, la partita di Ronaldo inizia soltanto alla mezz’ora tra una rovesciata azzardata e un mancino che non inquadra lo specchio. Al 31’, però, l’episodio che cambia la gara: Lucioni pasticcia e sulla pressione di Bentancur perde il pallone, abbattendo il centrocampista uruguayano e guadagnandosi così il cartellino rosso. I bianconeri vanno davvero vicini all’1-0 soltanto nel finale, quando Ronaldo di testa (41’) e Bernardeschi (43’) si divorano due occasioni clamorose dal limite dell’area piccola. Il Lecce si salva, il primo tempo termina senza reti.
Durante l'intervallo, Liverani studia un cambio: preferisce rinunciare alla qualità di Petriccione in mezzo al campo per inserire un altro centrale di difesa, l’ex Torino Rossettini.
Sarri toglie Rabiot e mette Douglas Costa, l’assist per il vantaggio però arriva da Shakhov: errore marchiano in impostazione dell’ucraino, poi ci vuole la qualità di Dybala per infilare Gabriel sotto l’incrocio dei pali. Il fortino giallorosso comincia a mostrare le prime crepe, per il raddoppio della Juve servono soltanto altri nove minuti. Rossettini stende Ronaldo in area, dal dischetto CR7 calcia centrale come a Bologna ed è 2-0.
Da qui comincia una sorta di esercitazione di attacco contro difesa, con Gabriel costretto agli straordinari su Ronaldo, De Ligt e Ramsey. A un quarto d’ora dalla fine, Sarri concede l’esordio a Muratore e uno spezzone a Higuain, il Pipita lo ripaga con un gol propiziato da un tacco del 7 portoghese.
De Ligt di testa su assist di Douglas Costa arrotonda il risultato sul 4-0.
Altra gara inviolata per la Juve, altre quattro reti subite dal Lecce: finisce così allo Stadium.
Angelo Caradonna