Napoli contestato dai tifosi «Giocatori tutti mercenari» 

In centinaia all’allenamento della squadra dopo l’ammutinamento sul ritiro Cori contro Insigne, Allan, Koulibaly e Callejon. La Juve riscopre Douglas Costa

NAPOLI. Il coro «giocatori mercenari», lo striscione «rispetto», i fischi a ogni tocco di palla di Insigne, Allan, Koulibaly, Callejon. A due giorni dall'ammutinamento dei calciatori che hanno rifiutato di andare in ritiro dopo il pareggio con il Salisburgo e due punti nelle ultime tre gare di campionato, la parola è stata dei tifosi, della città, tutti schierati compatti nel criticare la scelta degli azzurri. Una tensione fortissima, palpabile sui social network, nei bar, sui luoghi di lavoro, in metropolitana, scoppiata ieri allo stadio San Paolo dove i calciatori si sono allenati. Nonostante il caos, infatti, il Napoli ha confermato la seduta programmata allo stadio e riservata agli abbonati che si è trasformata in un attacco collettivo alla squadra, in nome di un concetto che i tifosi sottolineano sempre: «viene prima la maglia». L'attacco più violento è arrivato dagli ultras delle curve, non abbonati ma che in centinaia si sono presentati davanti alla rampa riservata all'ingresso delle auto e dei taxi dei calciatori. Striscioni, cori «calciatori mercenari siete voi», senza dimenticare un po’ di contestazione anche al presidente De Laurentiis. Ma stavolta nel mirino ci sono i campioni che, affermano i tifosi, devono rispettare le consegne del datore di lavoro. Loro, gli azzurri, si sono allenati in silenzio davanti a circa 200 spettatori che li hanno beccati per tutto l'allenamento, chiuso alla stampa. Alla fine solo Mertens ha cercato di riannodare un filo d'affetto andando a salutare i tifosi sotto le tribune e lanciando loro la maglia. Unico non criticato, Ancelotti. Al centro delle critiche soprattutto Insigne: la maggioranza vuole che gli sia tolta la fascia di capitano, molti chiedono però che vada via da Napoli «già a gennaio», si legge in alcuni commenti.
Juventus. Da Mosca la Juventus non è tornata solo con il biglietto degli ottavi di Champions, messo in tasca con un mese di anticipo, ma anche con un Douglas Costa in più. O, meglio, con un giocatore ritrovato, un'altra arma importantissima nel gioco offensivo. Il brasiliano è stato il match-winner, al 93', con un gol da antologia, costruito con un dribbling ubriacante. Per Douglas Costa una bella rivincita dopo una prima parte di stagione molto tribolata: l'infortunio muscolare gli ha fatto saltare ben 9 partite, tra campionato e Champions. In questa stagione, finora, il 29enne brasiliano è rimasto in campo solo per 200' totali. Solo una volta, all'Allianz Stadium contro il Napoli, ha giocato 90' filati. Poi la lesione muscolare alla coscia destra, dopo i primi 8' di Firenze e per lui è stato tempo di riabilitazione e recupero. Undici minuti con il Genoa, di nuovo panchina nel derby con il Torino ed infine lo «spezzone» annunciato da Sarri contro la Lokomotiv. Con la perla del gol che ha dato alla Juventus il pass per un posto tra le migliori di Champions. Con il ritorno di Douglas Costa, aumenta la concorrenza per un posto nell'attacco bianconero. Ma si dovrà adesso valutare l'affaticamento muscolare – come ha rivelato Sarri – che ha convinto il tecnico a risparmiare a Ronaldo il finale di Mosca. CR7 sulle prime non dato l'impressione di prenderla benissimo, ma la partecipazione con i compagni alla festa per il passaggio del turno è stata totale: Oggi si saprà se Ronaldo sarà al 100% per la partita di domenica sera contro il Milan. Intanto, il ct portoghese Santos lo ha convocato per le gare di qualificazione ai prossimi Europei contro Lituania e Lussemburgo del 14 e 17 novembre.
Angelo Caradonna