«Nulla da rimproverare ai miei»

Cuccureddu non fa processi alla squadra: puniti dagli episodi.

PESCARA. Niente da fare. Nemmeno con l’ultima in classifica. Il Pescara esce sconfitto dal posticipo serale con la Cavese. Da salvare solo lo spettacolo in curva, che commemorava il quarto anno dalla scomparsa del tifoso Marco Mazza, detto Bubù. Dopo il gol di Zizzari c’è stato un timido risveglio, ma ormai era troppo tardi. Il Pescara non è riuscito ad agganciare la seconda piazza, anzi è rimasto fermo al 4º posto insieme al Cosenza. Cuccureddu è arrivato in sala stampa scuro in volto. «Sono deluso per il risultato. La voglia da parte della squadra c’è stata e siamo stati poco fortunati». E osserva: «Se invece di prendere il palo avessimo segnato, forse la situazione cambiava. La Cavese ha fatto gol, si è chiusa dietro e per noi è diventato molto difficile giocare». Questo il commento, ma la verità è che il Pescara ha perso e ha sciupato tanti punti per strada.

Il dg Lucchesi con la sua solita diplomazia: «Sul piano dell’impegno nulla da rimproverare ai giocatori. Gli errori dei singoli non devono essere alibi per gli altri. E’ stata una partita strana perché abbiamo cominciato bene, colpendo anche il palo, sembrava che dovessimo sbloccare il risultato a momenti e invece abbiamo preso gol. Anche nel secondo tempo abbiamo iniziato bene, ma nel periodo migliore abbiamo incassato la seconda rete». E conclude: «Uno scivolone ci può stare, ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, me compreso». Nel mercato cosa succederà? «Vedremo, ma non dobbiamo aspettare il salvatore della patria».

Più obiettivo il dirigente-sponsor Amerigo Pellegrini: «Sono molto deluso. Ho visto una partita inguardabile: squadra lenta, prevedibile e impacciata», dice anche. «Sembravamo noi l’ultima della classe e la Cavese la regina del campionato». E adesso? «Bisogna sedersi attorno al tavolo con l’allenatore per capire cosa sta succedendo». Parole eloquenti dell’unico dirigente venuto in sala stampa. Società. Novità previste in settimana all’interno della società. Daniele Sebastiani e il suo gruppetto di soci (in possesso del 30%) sono sempre dimissionari, ma entro il 27 gennaio, data ultima per la ricapitalizzazione, qualcosa potrebbe cambiare. Qualche giorno fa il commercialista del Pescara, Nunzio Paternò, ha fatto si è incontrato con i «dissidenti» per cercare di persuaderli.

A dire il vero l’opera di persuasione non è mai stata interrotta e Paternò ha cercato più volte durante le feste natalizie di ricucire lo strappo. Sebastiani per il momento non conferma un suo eventuale ripensamento, anzi. Ma da qui al 27 gennaio ci sono ancora dei giorni utili per riassestare la situazione. Alcuni spifferi, però, lasciano intuire che alcuni soci dimissionari, a patto che cambi qualcosa in società, siano intenzionati a fare dietrofront. Sempre alla finestra l’italo-svizzero Angelo Renzetti, che aspetta un segnale per mettere mano al portafogli comprando il 10% del pacchetto azionario.

Renzetti, comunque, se si dovesse ricompattare la società, prenderebbe una quota che probabilmente verrà ceduta dagli azionisti di maggioranza. Staremo a vedere cosa succedere, visto che nelle prossime ore ci dovrebbe essere un altro contatto tra Paternò e Sebastiani, che la scorsa settimana, nonostante le dimissioni, è stato avvistato al campo d’allenamento per seguire una seduta della squadra.