Onazi trascina l’Avezzano in tribunale: è polemica

Il calciatore nigeriano (ex Lazio): «Vinta la causa, aspetto i soldi». Il presidente Andrea Pecorelli: «Abbandonò il ritiro, ecco qual è la verità»
AVEZZANO. Andrea Pecorelli è stato ricevuto ieri dal procuratore federale per essere ascoltato nel merito del caso Onazi, esploso nelle scorse ore. Sulle pagine social del calciatore è apparso un lungo sfogo con richiamo esplicito all’Avezzano, relativamente al periodo in cui è stato un tesserato della squadra e alla successiva rescissione contrattuale. Avvenuta a ottobre 2024, vale a dire in prima battuta della sua seconda annata personale in biancoverde.
«Abbiamo finito la stagione (2023/2024) senza tornare a casa con i nostri stipendi e abbiamo iniziato quella successiva con le stesse promesse. Ho rescisso il contratto a causa di stipendi non pagati fino a 9 mesi e me ne sono andato».
Il giocatore riferisce poi di aver fatto causa alla società marsicana e di aver vinto. La verità di Onazi ha fatto il giro del web e dei siti online. Ieri Pecorelli ha replicato attraverso una nota apparsa sul profilo facebook dell’Avezzano. «Il giocatore in questione è stato tesserato da questa società a gennaio del 2024 e retribuito fino all'ultimo centesimo nonostante fosse mancato per un mese e mezzo a fronte dell'autorizzazione per una settimana in occasione della perdita del papà», spiega la proprietà. Quanto alla stagione appena conclusa, invece, la società spiega come «Onazi ha preso parte al ritiro precampionato e poi ha fatto perdere le tracce di sé dal 16 di agosto, partendo alla volta di Hong Kong, per sue questioni personali, ma soprattutto senza autorizzazione, riapparendo magicamente il 18 settembre. Di fronte alla volontà della società di multarlo, protestava e decideva di interrompere il contratto. Scopriremo più avanti che ad Hong Kong, dove ora gioca, era andato a perfezionare la pratica di cittadinanza».
A quel punto l’Avezzano inoltrò richiesta agli organi predisposti di «annullamento contrattuale per colpa grave», questo spiega Pecorelli. Nel frattempo, però, Onazi decise di presentare vertenza economica rispetto «ad un presunto credito vantato dell'anno precedente per cui ha sottoscritto ampia quietanza liberatoria», afferma nel post l’Avezzano, che poi specifica come «senza le liberatorie di tutti i giocatori non è possibile iscrivere la squadra al successivo campionato», vale a dire quello 2024/25, conclusosi domenica.
«Ci condannate a pagare un presunto residuo di compensi nonostante sia stata firmata regolare liberatoria? Quindi, secondo questo Illustre Collegio, se è giusto accogliere la richiesta del calciatore vuol dire che la liberatoria è falsa e la nostra società non aveva le carte in regola per l'iscrizione. E allora si dovrebbe approfondire la questione. Perché così si creano precedenti pericolosi. Voi ci condannate a pagare una somma che ha già avuto e una che non si è guadagnato. Magari perché è un giocatore famoso? Oppure perché la nostra società è mal considerata visti gli accadimenti giudiziari del Presidente?», conclude il post.