Daniele Sebastiani, patron del Pescara calcio

PARLANO GLI EX PRESIDENTI

«Pescara in vendita? Operazione difficile»

La trattativa Sebastiani-Pavanati vista dall’esterno

PESCARA. Mentre proseguono i contatti tra Daniele Sebastiani e Leonardo Pavanati, l’immobiliarista intenzionato a rilevare la società, ecco il parere sulla questione di alcuni ex massimi dirigenti del Pescara in ordine cronologico dal 1980 in poi.
Vincenzo Marinelli. Una vita in biancazzurro, al vertice del club dal 1980 al 1986, attualmente è il presidente onorario del Delfino. «Sebastiani venderà solo a gente seria e alle sue condizioni. Ha sempre svolto il compito con entusiasmo e dedizione, per me sarà dura trovare un’alternativa migliore». Le contestazioni potrebbero spingere Sebastiani a passare la mano. «Le offese alla lunga logorano, Daniele è stimato ovunque, ma non a Pescara, purtroppo nessuno è profeta in patria. In ogni caso, se ne andrà solo se troverà interlocutori seri».
Antonio Oliveri. In società dal 1987 al 1989 e dal 1991 al 2004 insieme al suocero, il compianto ex presidente Pietro Scibilia. «Se Sebastiani ha maturato la volontà di vendere si è rotto qualcosa», dice lo storico vice presidente biancazzurro, «in ogni caso, Daniele cederà la società solo a persone affidabili. I potenziali acquirenti? Non mi permetto di giudicarli perché non so chi siano. Qualora dovessero comprare il Pescara, mi auguro che lo rendano ancora più forte». Anche Scibilia fu contestato, per poi essere rivalutato con il passare degli anni. «Succede spesso, quando sei dentro incassi le critiche, se vai via c’è la possibilità di essere rimpianto, non escludo che possa capitare anche con Daniele». In passato si era parlato di un possibile ritorno di Oliveri nel club, ma il suo nome non figura tra i quattro gruppi con cui l’attuale dirigenza sta trattando. «Non è il momento di rientrare, il calcio sta vivendo il periodo più difficile degli ultimi 50 anni. Senza pubblico e pubblicità la situazione è pesante».
Alberto Di Lena. Avvocato, presidente nella stagione 1989-90. «Un cambio di proprietà è fisiologico, anche se a me è piaciuta la gestione di Sebastiani. Le critiche? Possono spingerti al disimpegno, però incidono maggiormente gli sforzi sia economici sia fisici. Conservo ricordi bellissimi di quell’esperienza, non mi ha costretto nessuno e con enorme piacere ho dato una mano alla squadra di calcio della mia città».
Franco Fedele. L’imprenditore pescarese, presidente nell’annata ‘90-91, non ha dubbi. «Conosco bene Sebastiani, venderà solo a gente che darà continuità al suo progetto. Dopo nove anni di presidenza, arriva il momento in cui si può dire basta e le contestazioni che ha ricevuto possono influire. Magari tornerà a una vita più serena, visto quanto è dura quella di presidente di una società di calcio. Daniele ha svolto un ottimo lavoro costruendo sempre squadre competitive, anche quest’anno la rosa è buona, magari non da primissimi posti, ma potrà darci delle belle soddisfazioni».

Deborah Caldora
Deborah Caldora. L’imprenditrice, presidente dal 2009 al 2010, approva la linea di Sebastiani. «Ha una responsabilità non indifferente e la sua mi sembra una giusta presa di posizione, fa bene a chiedere garanzie. Le tante critiche? Non penso influiscano sulla volontà di disimpegnarsi, ascoltare le proposte fa parte delle dinamiche imprenditoriali e calcistiche. Più che altro, fare il presidente è stressante, arriva un certo punto in cui bisogna fare un passo indietro. Daniele è nel Pescara da tanti anni e gli va riconosciuto di aver svolto un ottimo lavoro». Figlia di Armando, il presidente della prima promozione in A dei biancazzurri, Deborah conserva un bel ricordo della sua esperienza. «Le pressioni e le aspettative di una piazza come questa non sono facili da reggere: Pescara è esigente, ma sa anche regalarti una passione smisurata. L’amore della gente che ho provato da bambina, quando in società c’era mio padre, l’ho ritrovato da adulta e resto una grande tifosa biancazzurra».

Giuseppe De Cecco
Giuseppe De Cecco. «Credo nella buona fede di Daniele e spero che gli eventuali successori facciano meglio di lui, ma non sarà facile», le parole del re della pasta, l’ultimo presidente prima della gestione-Sebastiani. «Ha tenuto la squadra in B con due campionati di A, dove era quasi impossibile competere tra quelle potenze. Le critiche? A Pescara sono sempre esistite, nessun presidente è stato mai osannato, l’umore del pubblico è condizionato dai risultati. Daniele da tempo è un uomo solo al comando e così è dura. Come dico da anni, quella vincente è la formula della cordata».

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