Pescara, tridente spuntato: il guaio di Zeman è l'attacco

Sono passati ben 406 minuti dall'ultimo gol messo a segno dai biancazzurri su azione. Da metà dicembre solo 5 reti realizzate in otto gare, ma i play off restano a 2 punti

PESCARA. La macchina da gol si è inceppata. I gol perduti, il Pescara in attacco non gira più e l’ultimo gol su azione è stato segnato un mese fa, da Mancuso, era il 20 gennaio, nella trasferta di Foggia. Da lì in poi un ruolino di marcia pessimo per quanto riguarda la fase realizzativa, condito da risultati pessimi: 4 punti in 4 gare e una sola vittoria. Il Pescara, tuttavia, non ha perso di vista la zona play off, sempre distante due punti. Zeman deve trovare una soluzione il prima possibile, perché è davvero mortificante vedere le sue squadre che non trovano la via del gol. L’unica gioia al Delfino, nell’ultimo mese, è stata offerta da Gaston Brugman. Il capitano ha regalato al Delfino una perla nella gara contro la Salernitana. Una pennellata su calcio di punizione che ha consegnato 3 punti pesanti. Un bel gol, certo, ma da palla inattiva.
I biancazzurri non riescono più a trovare il gol su azione. Mancuso, Pettinari e Capone compongono il tridente nella formazione “tipo” del boemo, ma non sono più riusciti a graffiare. “Sdengo” negli ultimi tempi si è ostinato a tenere fuori il giocatore di maggior talento a sua disposizione, ovvero Christian Capone. Il 18enne arrivato dall’Atalanta è l’unico esterno a disposizione di Zeman abile nell’uno contro uno e che ha una propensione al gol diversa rispetto agli altri. Gli esperimenti di Baez e Yamga hanno prodotto risultati pessimi, specie nell’ultima gara di Chiavari contro l’Entella. L’uruguaiano è abbastanza impacciato nei movimenti e, finora, solo a Frosinone ha fatto qualcosa di interessante, ma nulla di produttivo. Yamga ha una bella progressione palla al piede, è generoso, ma non ha le caratteristiche adatte per il gioco del boemo. Non salta l’uomo, nell’uno contro uno spesso va in affanno e non ha fiuto del gol. Gli attaccanti, nelle squadre di Zeman hanno sempre fatto la differenza, però quest’anno c’è stata una involuzione incredibile che si sta ripercuotendo sul rendimento del Delfino.
Mancuso non è più il bomber ammirato l’anno scorso in Lega Pro (22 gol in campionato con la Sambenedettese). Le tre reti realizzati in 17 gare sono una miseria per la punta cresciuta nel Milan, che, forse, non predilige il ruolo che Zeman gli ha ritagliato. Stesso discorso per Pettinari. Il bomber si è fermato l’8 dicembre a Cesena e, da quel giorno, non si è più sbloccato. Zeman corra ai ripari, perché così facendo si rischia di bloccare un tridente che ha già faticato di suo dall’inizio del campionato sotto il piano della manovra e del gioco. Come dicevamo in precedenza, l’ultimo gol su azione è stato realizzato al 44’ pt a Foggia, da Mancuso, poi 406 minuti di digiuno. E negli ultimi 8 match la squadra ha segnato appena 5 gol. Sabato in campo con la Cremonese potrebbe esserci l’esordio di Falco, da oggi in gruppo dopo un lungo stop a causa di una distorsione al ginocchio. L’ultima speranza di Zeman per ritrovare un po’ di brio nel tridente.
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