Il Pescara in Serie B

Plizzari uomo ragno: Il muro biancazzurro è tornato grande

10 Giugno 2025

Era ritenuto l’erede di Donnarumma, poi la caduta e la risalita «Devo tutto a questi colori, il mio segreto è la mental coach»

PESCARA. Stoico, stratosferico, insuperabile. Gli aggettivi sono infiniti per descrivere Alessandro Plizzari, ragazzone dagli occhi di ghiaccio diventato eroe della promozione in serie B. L’uomo ragno biancazzurro, nella finalissima promozione, ha sfoderato una parata fantastica al minuto 107 su un tiro a giro di Damiani. Dopo lo scato felino si è infortunato. Ha chiamato il medico, fisioterapisti, era a terra in lacrime per un doloroso infortunio alla gamba. Il gioco si è fermato per 5 minuti. Ha ripreso zoppicando, muovendosi a fatica. Ai rigori si è presentato ancora sofferente. Poi ne ha parati 3 su 4 e ha portato il Pescara in trionfo. «È una delle giornate più belle della mia vita, non solo sportivamente parlando», le parole del 25enne eroe biancazzurro tra una valle di lacrime. «Non sono uno che piange facilmente ma oggi mi sono scappate le lacrime. Ho sentito l’affetto delle persone e devo tutto a questa società che tre anni fa mi ha preso rilanciandomi alla grande».

Dall’alto dei suoi 190 centimetri ha cercato di tenere a bada gli attaccanti di tutte le squadre incontrate, specie nei play off. Le sue parate negli spareggi hanno salvato i sogni di gloria biancazzurri in almeno una decina occasioni, come contro il Cerignola, in semifinale, e nella finalissima, ovviamente, contro la Ternana. Quest’anno lo spilungone del Delfino è stato il giocatore più utilizzato da Baldini, con oltre 4.100 minuti in campo, saltando appena due partite in tutta la stagione. Questo è il suo terzo anno in riva all’Adriatico, dopo essere arrivato nel 2022 a titolo definitivo dal Milan, club dove è cresciuto iniziando a giocare quando aveva 6 anni. Dal 2017 in poi le esperienze in B con Ternana, Livorno, Reggina e Lecce (nel Salento ha giocato poco, appena 3 presenze, conquistando comunque la promozione in A), poi Alessandro ha scelto di voltare pagina e di ripartire dalla C. Ai tempi del Milan veniva considerato l’erede naturale di Donnarumma, l’attuale portiere della Nazionale. Qualcuno addirittura diceva che era anche più forte del portiere dell’Italia. Poi, però, per lui le cose non sono andate benissimo. Punto fermo della nazionale Under 21, l’attuale estremo difensore biancazzurro ha girato in prestito tante squadre, ma senza mai trovare continuità di rendimento. Continuità che ha trovato a Pescara. «Qui ho sentito l’affetto delle persone. Il merito, però, è anche della mia mental coach, Nicole, la moglie del mio compagno di squadra Brosco, complimenti a lei che mi ha aiutato tanto, ha cambiato il mio modo di vivere». La scorsa estate, grazie al suo biennio pescarese, il Venezia lo ha preso a titolo definitivo, ma lasciandolo in prestito al Pescara. Il suo futuro, dunque, tutto da scrivere».