Spaghetti e gin tonic fino alle 5 del mattino

Dal triplice fischio alla nottata trascorsa a ballare sul lungomare
PESCARA. Quando Donnarumma raccoglie il pallone e si indirizza verso il dischetto per battere l’ultimo rigore, i giocatori del Pescara sono raccolti sulla linea del centrocampo uno abbracciato all’altro e cosi anche la panchina, sulla linea laterale più vicina alla porta di Plizzari. Il numero 99 calcia, il portiere biancazzurro respinge. Il Pescara è in Serie B: può partire la festa.
IN CAMPO
Si inizia a correre per tutto il campo, chi sotto le curve, chi sotto le tribune. Letizia è scatenato. Di promozioni lui è un habitué, sa come festeggiare. Arriva sotto la curva e si fa consegnare il bandierone dei Pescara Rangers e da li è un continuo sventolare per tutto il campo. Plizzari scoppia in lacrime, si alza e si va a prendere l’abbraccio della curva Nord. Baldini corre sotto la tribuna Majella mandando baci ai tifosi e battendosi la mano sul cuore. Moruzzi non si trattiene e scoppia anche lui in un pianto liberatorio. Il tempo di realizzare e la squadra si raggruppa, prima un giro di campo, poi un altro. I tifosi lanciano ai loro beniamini sciarpe e bandiere che i giocatori raccolgono restituendo magliette e pantaloncini. Sono quasi tutti in mutande ma con le sciarpe legate in ogni parte del corpo. Intanto sul terreno verde di gioco si prepara il palchetto per alzare la coppa, e quando è tutto pronto, dopo l’ennesimo giro di campo, i giocatori iniziano la passerella sul tappetino che li porta alla pedana annunciati dallo speaker dello stadio. Prima che Sebastiani riesca a portare la coppa nelle mani del capitano, Mattia Baldini raccoglie una bottiglia di spumante e inizia ad annaffiare tutti. Brosco abbraccia il trofeo e lo alza al cielo, partono i fuochi d’artificio e di nuovi balli, canti e giri di campo.
SPOGLIATOIO
Nel sottopassaggio che porta dal campo agli spogliatoi continua la festa dei giocatori. Tonin, con una sciarpa intorno alla fronte come un corsaro, fa quasi tutto il corridoio saltando. I sorrisi sono tanti e le lacrime pure. Meazzi uno dei pochi ad essere rimasto con la maglietta da gioco indosso, bloccato da i microfoni delle tv prova a rilasciare qualche dichiarazione: impossibile. Tutti i compagni che passano lo toccano, lo baciano e lui non riesce a rimanere serio. Il Ds Pasquale Foggia, che ad inizio partita era vestito di tutto punto, arriva nel tunnel in pantaloncini e maglietta d’allenamento biancazzura. Anche lui tenta di parlare ai microfoni e anche a lui risulta impossibile, Mattia Baldini lo annaffia con un paio di bottigliette d’acqua. Ferraris arriva con una faccia stravolta e incredula poi si gira e dice: «Devo ancora realizzare», dietro di lui sbucano Letizia, avvinghiato al collo di Plizzari, che quasi lo porta in braccio. Quando arriva il portiere, la sala alla fine del tunnel che precede lo spogliatoio è piena, parte un applauso scrosciante e dopo i cori: “Serie B, Serie B, Serie B” che rimbomba per tutti i corridoi sotterranei dell’impianto. Qualcuno poi apre una scatola di sigari cubani ed è ancora festa. Da una cassa per la musica, Letizia fa partire una playlist che mischia il raggaeton al neomelodico napoletano, passando per “Gente di Mare” che la squadra richiede a gran voce e che canta poi ancora più forte. Sembra che nessuno voglia andare a farsi la doccia.
LA CENA
Docce fatte la cena può proseguire all’Alcyone Beach Club, un ristorante stabilimento poco dopo la nave di Cascella dove migliaia di tifosi si sono radunati per i festeggiamenti. L’arrivo come pronosticabile, è difficoltoso. Quasi tutti i giocatori vengono braccati dai tifosi tra la nave e lo stabilimento. Plizzari è osannato, fa un passo ogni 10 minuti, Letizia è assaltato, Tonin arriva ancora in pantaloncini da gioco e la sciarpa legata in testa. Tutti nel ristorante la cena può iniziare. Al buffet spaghetti al sugo. Tanti mangiano, molti affollano il bancone del bar che inizia a servire cocktail. Si beve. L’ultimo ad arrivare è il mister Baldini che si fa largo tra la folla che lo acclama. Per l’occasione indossa una buffa camicia di lino color giallo banana. Come supera la porta del ristorante si alza un coro di tutti i presenti: «Olè, olè olè olè Mister! Mister!», ripetuto per un buon quarto d’ora. Ancora cocktail che girano e ancora cori. Bentivegna, con gin tonic saldamente in mano, si aggira per la sala con un occhialetto nero che gli copre gli occhi, ma lo show lo fanno specialmente Mattia Baldini e Mauro Nardini, il vice di Silvio. Cori, balletti e battute, tutti i giocatori li cercano in continuazione. Sono quasi le tre quando ormai il ristorante è diventato una discoteca. I tavoli uniti sono diventati pedane per i giocatori che ci ballano sopra. Ogni tanto la musica si abbassa e ripartono i cori. Alle cinque di mattina inoltrate i giocatori stanchi dalla partita e provati dalla festa iniziano a lasciare il ristorante. Naturalmente gli ultimi ad uscire sono Letizia e Nardini. Ognuno, con i propri mezzi, ritorna verso casa per andare a dormire. Finalmente. Domani ci si sveglierà con la consapevolezza che la serata appena passata non è frutto di un sogno, ma è una bellissima realtà.