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Stasera torna Stroppa: Pescara, nessun rimpianto

All’Adriatico alle 20,45 col Sudtirol per la Tim Cup. «Gara particolare, ringrazio Sebastiani per la chance in A»

PESCARA. «Che volete che dica, ovvio che per me non sarà una partita come le altre. Non può esserla come non lo sarebbe col Milan o lo Spezia, società che fanno parte della mia storia professionale. Ma solo per questo, altre ragioni non esistono». Avesse potuto, Giovanni Stroppa (nella foto) questa sfida col Pescara se la sarebbe volentieri evitata. Una sfida che inevitabilmente riapre ferite forse non del tutto rimarginate. Ma scegliere non si può, e allora si prepara a vivere il ritorno all’Adriatico col massimo della serenità possibile. Del resto il calcio è anche se non soprattutto questo, un mix di sentimenti e tecnica, agonismo, ricordi, illusioni, rimpianti e magari umanissimi rancori. Tornare a Pescara e tornarci col Sudtirol, la squadra lasciata per il salto in A con i biancazzurri.

Una sorta di ritorno al passato, un nuovo inizio per cancellare una scelta forse prematura?

«No, sono tornato a Bolzano perché ho avuto una proposta più interessante di altre anche se per niente facile, perché anche qui ogni anno i migliori vanno via, l'organico cambia radicalmente. Ma allenare mi piace, è la mia vita. Mi interessa poter lavorare bene. Le difficoltà diventano uno stimolo».

Quell'anno invece? Si era partiti con Verratti al centro del progetto e magari il sogno del ritorno di Insigne, si finì con l'onesto Colucci e i vari Celik, Blasi e Vukusic...

«Che senso ha parlarne ancora? E' andata come doveva, inutile continuare a voltarsi indietro, per me resta un'esperienza di lavoro importante dalla quale prendere insegnamenti giusti per andare avanti e migliorare».

Qualcosa sul piano personale sarà anche rimasto di quell'avventura.

«Certo. E questa partita mi dà l'occasione di ritrovare alcuni amici, a cominciare dallo staff sanitario, con i quali mi sono trovato molto bene e che continuo a sentire ogni tanto. Anche attraverso Massimo (Marini, preparatore dei portieri)».

Tra le persone da salutare con piacere c'è anche il presidente Sebastiani?

«Certo. Abbiamo mantenuto rapporti cordiali. E comunque, al di là della vicenda dimissioni, resta la gratitudine per la chance della serie A che mi è stata offerta».

Ma ripensandoci, con Stroppa il Pescara si sarebbe salvato?

«Non posso saperlo, non voglio parlarne. Chiunque può riguardarsi la classifica (11 punti, quint'ultimo dopo 13 gare. A fine stagione 22 punti. ndr) e fare le sue considerazioni...».

Bene, allora torniamo alla partita. Il Sudtirol cosa chiede alla coppa Italia?

«Nulla di particolare, inutile essere ipocriti. Vincere piace a tutti, andare avanti regalerebbe belle vetrine. Abbiamo alle spalle il buon collaudo col Matera, ma stiamo seguendo un preciso programma, con amichevoli di un alto livello (Bologna, Sassuolo e Spezia), che prescinde dai risultati. A Pescara vogliamo fare bella figura però l'obiettivo resta il campionato di Lega Pro».

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