Teramo disastroso, ora Tedino rischia 

La squadra è molle e senza identità tattica: il Monopoli domina al Bonolis e chiude la partita già nel primo tempo

TERAMO. È stata la Caporetto del Teramo. Una disfatta, che ha di colpo cancellato le buone impressioni date dalla squadra nell’avvio del girone di ritorno. Dopo una partita del genere, sbagliata fin dall’approccio sia a livello tattico che mentale, è inevitabile che la società abbia puntato il dito su Bruno Tedino, fino a ieri apparso intoccabile. Il tecnico è sotto esame e già ieri sera il patron Iachini e i dirigenti hanno discusso del suo possibile esonero.
La cosa davvero impressionante dell’infausta serata di ieri è che non c’è stata partita. Perché il Monopoli è fortissimo, d’accordo, ma anche perché il Teramo nell’occasione è apparso senz’anima e senza identità. Sul primo calcio d’angolo a sfavore il Diavolo al 10’ ha preso gol da Fella, che ha corretto in rete una deviazione di testa di Mercadante. Fella era in più che sospetta posizione di fuorigioco, ma questa è l’unica attenuante che si può concedere al Teramo. Che, due minuti dopo, si è fatto tagliare a fette dal Monopoli e ha preso il secondo gol in modo sconfortante, se si pensa che Soprano (il difensore più solido) si è fatto aggirare e superare come un pivello da Jefferson, che aveva la palla spalle alla porta sulla linea di fondo. L’ex di turno ha ringraziato e l’ha rimessa in mezzo per il tap-in a porta spalancata del laterale Tazzer. A questo avvio shock il Teramo non ha reagito se non con la generosità dei tre della mediana, che hanno corso come disperati. Ma correvano a vuoto, perché intorno non c’era squadra. L’idea bislacca di Tedino, che ha abiurato l’amato 4-3-1-2 per presentare una squadra senza una vera punta di ruolo, ha reso il Teramo ancor meno incisivo del solito. Mungo (in evidente crisi d’identità) e Costa Ferreira (che ormai ha un passo compassato, da regista) sulla trequarti si sono persi, stoppati senza pietà dal muro compatto di un Monopoli che aggrediva ogni palla come se fosse l’ultima della vita. Bombagi, che si adatta bene a fare la seconda punta, da centravanti, spalle alla porta, è stato condannato a una figuraccia. Il Teramo fino all’intervallo ha tirato due volte con Ilari di testa (fuori) e Bombagi su punizione (centrale). Per il resto ha subìto impotente l’eccezionale quadratura del Monopoli, undici in cui tutto funzionava e tutti si esaltavano nell’aiuto e nell’appoggio reciproco. Al 43’, di nuovo su angolo, Mercadante ha schiacciato indisturbato lo 0-3. Fischi impietosi hanno accompagnato i biancorossi negli spogliatoi.
Il secondo tempo ha visto Tedino mettere subito dentro Magnaghi per Mungo e Piacentini per Viero (che, per inciso, non meritava la sostituzione). Il Teramo è passato al 3-4-1-2 con Costa Ferreira in trequarti e il duo Ilari-Santoro nel mezzo, ha avuto un approccio dignitoso andando alla conclusione fuori misura con Tentardini e Ilari nei primi sei minuti, poi si è di nuovo perso e ha rischiato di prendere il quarto al 17’ da Donnarumma (diagonale di poco a lato). Lo 0-4 è pure arrivato, segnato al 22’ da Jefferson dopo un’azione spettacolare, ma il guardalinee ha visto un fuorigioco. Tedino ha fatto debuttare l’esterno sinistro Fiore e dato minuti a Minelli e Florio, chiudendo la partita con il 3-4-3. Bombagi (colpo di tacco fuori) al 25’ e Cristini (girata svirgolata al 33’) potevano segnare il gol della bandiera, ma sono dettagli insignificanti: la partita era già finita. Forse, a ben vedere, non era mai iniziata.
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