PESCARA. Domani esame Lucchese per il Pescara, alle ore 18.30 allo stadio "Porta Elisa" e con differita tv su Rete 8 alle 22.30. Zeman ha tutti i giocatori a disposizione ed è pronto a sfidare una squadra, quella allenata dall'ex Gorgone, che gioca un buon calcio, a viso aperto, contro tutti. Torna Tunjov dal 1' a centrocampo, Mesik (diffidato) verso la conferma, al pari di Cuppone al centro dell'attacco.

“La Lucchese? Mi piace affrontare le squadre che giocano a calcio - ha detto Zeman alla vigilia - . La Lucchese gioca a calcio e lo fa bene. Solo palle gol sprecate nelle ultime due? Solo quello, non abbiamo fatto gol  e abbiamo pagato con il risultato. Ma abbiamo fatto due buone partite con Pineto e Vis Pesaro. Se non fai gol alla lunga lo paghi. Abbiamo avuto il 75% di possesso contro la Vis, sembravamo il vecchio Barcellona.  Sulla formazione non vi dico nulla. Unica cosa è che finalmente sono tutti a disposizione. Mesik diffidato? Non è un problema. Fino a quando sta bene gioca. Cuppone? Sta facendo bene. Con i suoi movimenti disturba gli avversari. Possono giocare tutti e tre i nostri attaccanti. Ha giocato sempre Cuppone perché è quello che mi ha dato più garanzie.

Squizzato? Aloi ha fatto bene fino ad ora soprattutto con la Vis Pesaro.  E può giocare anche da mezzala. Ora Squizzato sta bene, prima si allenava con qualche problema. Cuppone e Merola poco cinici? Prima o poi la palla entrerà.  Milani e Moruzzi? Stanno bene entrambi. Lucchese? Ottima squadra che gioca un buon calcio. Mi auguro che accettino di giocare a viso aperto. Poi si vede. Qualcuno ha detto che contro la Vis Pesaro è stata la peggior partita? Numeri alla mano è stata la migliore. Turnover in vista della Torres? Io metto in campo la migliore squadra. Poi contro la Torres vediamo chi ha recuperato meglio. Scommesse nel calcio? Dobbiamo avere sempre qualche scandalo. Altrimenti non siamo in Italia. Una brutta cosa. Il minimo della squalifica è tre anni. Ma in Italia non si rispetta. Se uno perde tre milioni un problema ci sarà. Poi si dice che sono malattie, ma i malati veri stanno da altre parti.