di Marianna Gianforte, Fabio Iuliano, Enrico Nardecchia, Giustino Parisse e Giuseppe Boi - foto Raniero Pizzi
Nel giorno del quinto anniversario del sisma del 2009 - che ha causato 309 vittime, oltre 1500 feriti, circa 70mila sfollati - papa Bergoglio è tornato a pregare per L'Aquila. Dal pontefice l'invito a una ricostruzione nel segno della solidarietà. Nella notte, in migliaia hanno marciato per la città con una fiaccola in mano per onorare i martiri della notte più nera della storia recente dell'Aquila e dell'Abruzzo. Hanno camminato in silenzio, passando per i luoghi simbolo della catastrofe. Un corteo che ha attraversato le strade su cui sorgevano alcuni edifici crollati provocando decine di vittime e di feriti, come i palazzi al civico 79 e 123 di via XX settembre, la Casa dello Studente, via Campo di Fossa, via Generale Francesco Rossi, via D’Annunzio, via Cola dell’Amatrice, via Luigi Sturzo, Villa Gioia, via Poggio Santa Maria. Una Via Crucis del dolore terminata a piazza Duomo dove sono stati letti i nomi delle vittime e, dopo la messa nella chiesa della Anime Sante e la veglia, il silenzio è stato rotto da 309 rintocchi, uno per ognuno degli angeli morti cinque anni fa.
VIDEO La fiaccolata | I 309 rintocchi FOTO Il corteo | I volti
Foto-raffronto Storie e persone prima e dopo il sisma-English
IL MEMORIALE Le 309 vittime del sisma | CINQUE ANNI DI TERREMOTO Tutti gli articoli
LO SFOGO DI UN PADRE "I nostri figli dimenticati" | INSERTO SPECIALE IN EDICOLA
IL PAPA "Solidarietà sia la forza della ricostruzione"
L'ARCIVESCOVO "Ricostruzione sia impresa spirituale"
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L'ANALISI "Quel sentimento tra speranza e rassegnazione" di Giustino Parisse
by Marianna Gianforte, Fabio Iuliano, Giuseppe Boi, Andrea Magrini, Silvio Falciatori - graphic design by Paola Cipriani – photographs by Federico Deidda - translations by Sabrina Dei Nobili, Giuliano Di Tanna
The faces are the same. The time has aged but not changed them. Some of those places, however, no longer exist. They have not been overwhelmed by the signs of the time, but rather by the catastrophe that on  April 6th 2009 has changed the history of L’Aquila. What did the capital of Abruzzo look like before the earthquake? How is it today?  During previous anniversaries of the earthquake, il Centro has made, on its website, a photo-comparison of symbolic places still not rebuilt. Now, after 5 years we change perspective, looking into the lives of people of a town that mourns 309 victims of the earthquake. We asked 55 people to seek a picture taken before the tragedy. And we captured a new one in the same place. The result is a photo-comparison, which also became an exhibition at Casa Onna (L’Aquila). Images from a happy past turned into a present marked by rubbles and shorings. A photographic journey enriched by the stories of those who have agreed to share a part of their existence: grief and hope, fear and joy, life and death, in a fragment of life that is now history (
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Each photo is a twofold: drag like a curtain the arrows left or right to move go through the images taken before and five years after the earthquake. Under the shots you can found the story of the characters in this gallery.
a cura di Marianna Gianforte, Fabio Iuliano, Giuseppe Boi, Andrea Magrini, Silvio Falciatori - progetto grafico Paola Cipriani - foto Federico Deidda
I volti sono gli stessi. Il trascorrere degli anni li ha invecchiati ma non cambiati. I luoghi, invece, non ci sono più. Non sono stati travolti dal tempo che passa, ma dalla catastrofe che il 6 aprile del 2009 ha cambiato la storia dell’Aquila. Come era il capoluogo abruzzese prima del terremoto? Come è oggi? Il Centro nei precedenti anniversari del sisma ha realizzato sul web un foto-raffronto nei luoghi simbolo ancora non ricostruiti. A 5 anni dal sisma ampliamo la prospettiva alle persone che vivono la città martoriata dal ricordo delle 309 vittime. Abbiamo chiesto a 55 persone di cercare una foto scattata prima della tragedia. E le abbiamo immortalate nello stesso luogo. Il risultato è un foto-raffronto, diventato anche una mostra allestita a Casa Onna fino all’8 aprile,  tra un passato felice e un presente segnato da macerie e puntellamenti. Un viaggio fotografico arricchito dalle storie di chi ha accettato di mettere a nudo una parte della propria esistenza: il dolore e la speranza, la paura e la gioia, la vita e la morte in uno spaccato di vita che è storia (
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Ogni foto è doppia: spostando con il mouse le freccette al centro potete navigare nelle immagini scattate prima e cinque anni dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Sotto gli scatti trovate la storia dei protagonisti di questa gallery
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