A caccia di infermieri per la Rsa 

Giulianova, il presidente della Filadelfia: «Difficile trovarli, ce ne servono sei»

GIULIANOVA. Procedono i lavori e i controlli nella Rsa di bivio Bellocchio a Giulianova che si appresta a diventare un centro Covid per malati che non hanno più bisogno di cure ospedaliere ma che non sono ancora guariti. La struttura, che dovrebbe ospitare un centro Alzheimer è pronta da tempo, ma finora c’erano stati problemi burocratici con alcune autorizzazioni. Superati, in virtù dell’emergenza.
La Rsa sarà gestita da un’Ati composta da tre cooperative, Kcs, Filadelfia e Solidarietà e vita, che avevano già vinto l’appalto per il centro Alzheimer. Per questa funzione aggiuntiva la Asl ha fatto loro una convenzione per sei mesi ma poi probabilmente si proseguirà con la destinazione per cui era stato pensato originariamente. La struttura ha 44 posti letto in camere da due, ma visto che i malati devono stare da soli, i posti saranno 22. Il personale sanitario e quello ausiliario saranno forniti dall’Ati. C’è però un problema: se gli Oss (operatori socio sanitari) sono facilmente reperibili sul mercato, così non è per gli infermieri. «E’ vero», conferma il presidente della cooperativa Filadelfia Erso Nori, «abbiamo difficoltà a trovare infermieri, ce ne servono almeno sei o sette. E’ importante trovarli per rispettare i tempi di apertura». La Rsa dovrebbe aprire entro un paio di settimane. Gli impianti, alle verifiche, sono risultati funzionanti. Bisogna tagliare l’erba dell’ampio giardino, fornire le camere di biancheria e di televisori, e poco altro. Il servizio di ristorazione sarà svolto dalla Pap. (a.f.)
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