TERAMO

Allenatore aggredito allo stadio, due condanne

La sentenza a 9 mesi dal raid e dalle botte all'ex tecnico biancorosso Cetteo di Mascio, resta indagato un imprenditore

TERAMO. C’è il primo punto fermo nella vicenda giudiziaria nata dalla violenta aggressione a Cetteo Di Mascio, l’allenatore responsabile del settore giovanile del Teramo calcio, colpito in un ufficio dello stadio. Ieri i due accusati di essere gli esecutori materiali sono stati condannati in primo grado per lesioni personali gravissime: una pena di tre anni per il 23enne di Mosciano Alessio Guarnieri che ha sferrato il pugno, una pena di tre anni e nove mesi per il 30enne di Bellante Vincenzo Ciarelli (difesi dall’avvocato Gianfranco Di Marcello). 

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Di Mascio, parte civile, era rappresentato dall’avvocato Giancarlo De Marco. Per la parte offesa il giudice ha stabilito una provvisionale esecutiva di 25mila euro più il risarcimento danni da stabilirsi in sede civile.
Sull’aggressione c’è una seconda inchiesta in cui c’è un altro indagato: si tratta di MAssimo Sposetti,

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imprenditore edile e all’epoca dei fatti presidente della Gioventù Teramo 1913, la scuola calcio ufficiale del Teramo. All’uomo i pm Rosati e Aloisi contestano il concorso in lesioni gravissime. (d.p.)
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