Ancora primi nei nuovi contagi Si accelera per il test di massa 

Secondo il sindaco D’Alberto potrà iniziare la prossima settimana, appena sarà concluso all’Aquila A Montorio quasi dimezzati gli ammalati, sono 243. Altitonante: «Ci ha salvato il monitoraggio» 

TERAMO. Anche ieri la provincia di Teramo si conferma maglia nera per i nuovi casi di coronavirus. Sono stati 131, staccando di molto la seconda provincia con più casi, quella di Pescara, che ha segnato quota 104. Fra i 131 casi teramani, 34 sono nel capoluogo, 19 a Roseto, 18 ad Alba Adriatica (di cui uno ricoverato in ospedale).
SCREENING DI MASSA. Lo screening di massa con i cosiddetti tamponi rapidi potrebbe partire già dalla prossima settimana. Entro domenica, infatti, dovrebbe concludersi la prima fase che sta interessando la provincia dell'Aquila e subito dopo si dovrebbe cominciare con il Teramano, tanto che nei giorni scorsi il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto ha preso contatti con la Protezione civile per iniziare a parlare di come organizzare le attività. «Bisogna capire come arriveranno e come organizzarsi affinché non siano fine a se stessi», spiega il primo cittadino, che è anche presidente del comitato ristretto dei sindaci, «mi sembra di capire che al momento nell'Aquilano si stiano facendo si su base provinciale ma con ogni Comune che si organizza per conto suo. Io vorrei organizzarli in maniera diversa, ma bisogna capire se è possibile». I test rapidi dovrebbero consentire di individuare quanti più asintomatici possibili, che in questo momento sfuggono ad ogni tracciamento, per isolarsi ed evitare che, continuando ad andare in giro, siano veicolo di propagazione del virus. «Come ho detto più volte», conclude D'Alberto, «dobbiamo anche pensare a come organizzare il dopo tracciamento».
MONTORIO. A Montorio si registra negli ultimi dieci giorni un calo importante dei contagi che si sono quasi dimezzati rispetto a quelli dell’inizio dell’emergenza. A illustrare i dati sono stati il sindaco Fabio Altitonante e la consigliera delegata Mariella Calisti nel consiglio comunale di sabato. Dal 14 ottobre, dalla nascita di un focolaio al poliambulatorio dove sono stati trovati contagiati 8 operatori, tra i quali 4 medici di medicina generale, si sono registrati 495 positivi; oggi si contano 243 positivi, 242 guariti, 10 decessi con età media di 79 anni (il più anziano 97, il più giovane 55), 14 ricoverati tra le quali 3 in terapia intensiva e il 90% dei positivi asintomatici o paucisintomatici. Un monitoraggio costante che è partito appena appresa la notizia del focolaio, che ha portato a coprire circa il 30% della popolazione con un totale di 4.500 tamponi effettuati dalla Asl a Casalena e nei drive-in a Montorio a 2.400 cittadini con successivi controlli. Nella popolazione scolastica su 710 alunni dell’istituto comprensivo “Montorio - Crognaleto” sono stati trovati dal 14 ottobre a oggi 57 positivi (33 primaria, 15 secondaria e 9 infanzia), non tutti contemporaneamente e quasi tutti guariti. «Abbiamo corso il rischio di essere travolti dal Covid 19», ha detto Altitonante, «purtroppo ci sono stati dei decessi e ci sono delle persone in condizioni difficili, ma ci siamo salvati da una tragedia grazie al monitoraggio continuo, allo screening condotto con la Asl e alle azioni messe in campo appena ricevuto l’allarme del possibile focolaio. Attività di screening che continua due volte a settimana nella postazione fissa a fianco del poliambulatorio».
ANZIANA IN ATTESA. È anziana, vive da sola a Montone di Mosciano e dall’inizio del mese accusa sintomi riconducibili al Covid. «Per questo il mio medico», dice V.A. al Centro, «il 10 ha richiesto il tampone, da effettuare a domicilio visto che sono invalida all’80 per cento. Sono passati venti giorni e non si è visto nessuno nonostante miei ripetuti solleciti al numero telefonico del servizio Covid della Asl. Qui mi hanno anche dato un altro numero, che sarebbe di chi va a fare i test a domicilio: a questo non mi ha mai risposto nessuno».
(Hanno collaborato
Alessia Marconi
e Adele Di Feliciantonio)
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