Asl, la cacciata dei precari

L'azienda non rinnova i contratti a tempo determinato

TERAMO. «Ci dispiace, ma il suo contratto scadrà il 15 aprile». È quanto si è sentito dire un infermiere precario che lavora - tra pochi giorni si dovrà dire «lavorava» - all'ospedale di Teramo dal 2009. Il suo prossimo licenziamento è l'emblema del caos precari che si sta vivendo alla Asl, in particolare al Mazzini. Chi parla è uno dei tanti precari della Asl teramana, uno di quelli che da dicembre vivono nel limbo di vedersi rinnovati i contratti di lavoro di mese in mese senza alcuna certezza sul futuro.

Il contratto dell'infermiere che denuncia la sua storia al Centro è il frutto di un avviso pubblico, cioè di una selezione per titoli per rapporti di lavoro a tempo determinato, che secondo quanto stabilito dal decreto Brunetta potrebbe essere rinnovato fino a tre anni anche per dare continuità assistenziale ai pazienti. Il suo, purtroppo, finirà un anno prima, tra qualche giorno e senza alcuna possibilità di rinnovo. Non è il solo a vivere questa situazione perchè sono tanti i precari come lui - sia medici che infermieri - che negli ultimi giorni stanno ricevendo la stessa brutta notizia. Diversi sono anche quelli già tornati a casa.

«Il contratto doveva essere rinnovato fino a giugno», spiega, «almeno così ci hanno detto, poi da un giorno all'altro l'ufficio ci ha chiamati per dirci che sarebbe scaduto il 15. Non so che fare, ho moglie e figli. Ma quello che davvero voglio denunciare è il caos amministrativo che c'è nella gestione del personale e dell'ufficio infermieristico. Non ci sono disponibili le graduatorie, non sanno quanti sono i precari. Insomma c'è poca trasparenza, la realtà non è quella che la Asl e la Regione vogliono raccontare sui manifesti». A confermare le difficoltà nella gestione dei precari è anche Monia Pecorale della Fp Cgil di Teramo.

«Purtroppo questo tipo di lavoratori non possono essere stabilizzati con il decreto di Chiodi per i precari, che vale solo per chi ha fatto concorsi per il tempo indeterminato e poi è stato assunto a tempo determinato o per chi ha procedure di mobilità. Se la Asl ci avesse coinvolto, avremmo collaborato e fatto da filtro per trovare soluzioni ed evitare che queste persone siano buttate fuori così». Per il momento l'unica soluzione all'orizzonte dei lavoratori con i contratti in scadenza è quella di un eventuale altro avviso pubblico al quale partecipare. «Anche di questo però, al momento, non si sa niente», specifica Pecorale, «l'ultima spiaggia sono i ricorsi, ne sono partiti già diversi e nei prossimi giorni ce ne saranno ancora».

NUOVI ACQUISTI. La Asl, nel frattempo, ha annunciato ieri l'arrivo di nuovi mezzi. In particolare si tratta di due nuove autovetture, Fiat Sedici 4x4, che saranno a disposizione come automediche del servizio 118 ed emergenza sangue, e di cinque nuove ambulanze di soccorso avanzato, Fiat Ducato, che sono già da ieri in dotazione dei quattro presidi ospedalieri.

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