AZIENDA IN CRISI La Provincia convoca il vertice per il salvataggio Il commissario: «A marzo i bandi per la vendita»

Atr sepolta da 120 milioni di debiti

Gli operai scendono in piazza a Teramo, la Regione assente all’incontro

TERAMO. Un incontro sulle sorti dell’Atr in cui hanno pesato non poco le sedie vuote dei rappresentanti della giunta regionale. Ieri mattina si è svolto infatti il vertice convocato dalla Provincia sulle sorti del gruppo di Colonnella in amministrazione straordinaria.
Una delegazione di operai già alle 9,30 si è riunita a piazza Dante, davanti alla Casa del mutilato dove alle 10,30 si sarebbe svolto l’incontro. Ma l’attesa del presidente della Regione Gianni Chiodi e dell’assessore al lavoro Paolo Gatti è stata vana. Il primo era a un incontro a Roma, il secondo a una conferenza stampa. In loro vece c’erano Massimo Di Alessandro e Giuseppe Sciullo.

Così il consigliore regionale del Pd Claudio Ruffini, il capogruppo Pd in Provincia Ernino D’Agostino e quello di Sinistra e Libertà Giuseppe Di Febo hanno convocato una conferenza stampa al volo per criticare l’assenza. «L’Atr non può essere abbandonata a se stessa, ma purtroppo», hanno dichiarato, «dobbiamo registrare l’assenza della Regione, quella che dovrebbe condurre il territorio fuori della crisi. Eppure, dopo Villa Pini, questa è la più grande vertenza regionale: interessa 700 operai». Il centrosinistra sollecita la Regione a procurare «strumenti di politica industriale, aiuti a sostengno del progetto di rilancio, ad esempio un contratto di programma».

Idem i sindacati. «La Regione è assente, non ha mai fatto sapere se il sito è strategico o no», attacca Antonio Liberatori (Fim Cisl), «non si sono mai degnati di partecipare a un incontro. Di contro la Regione Lazio sta creando, con la riconversione di un sito, un polo del carbonio». Anche Giampiero Dozzi (Fiom Cgil) e Gianluca Di Girolamo (Uil) sottolineano «l’assenza ingiustificata». Di Girolamo fa notare che comunque «il tavolo ha compattato il fronte sulla necessità di azioni in sinergia, partendo dalla riunione che si terrà al ministero forse il 3 marzo, che scioglierà il nodo dell’estensione degli ammorizzatori sociali ai lavoratori delle affittuarie Itca e Mml che presto andranno via». E Dozzi osserva che «la riunione è stata un passo per far comprendere i problemi dell’Atr alle istituzioni, ma impegni e soluzioni sono ancora a livello insoddisfacente».

Alla fine dell’incontro le istituzioni abruzzesi e marchigiane hanno firmato un documento che le impegna a cercare di mantenere i livelli occupazionali e garantire forme di sostegno al reddito. Il commissario dell’amministrazione straordinaria, Gennaro Terracciano, ha osservato - nell’annunciare che i bandi per la cessione saranno pubblicati ai primi di marzo e che si privilegerà la vendita in blocco o al massimo in due tranche - che, comunque vada, sono in vista riduzioni di personale. Le stime comunicate da Terracciano a ministero parlano di un valore, riferibile al gruppo, di circa 37 milioni. La massa debitoria è invece di circa 180 milioni di euro, di cui 60 di debiti cosiddetti “infragruppo”, cioè fra le varie aziende “sorelle”.

Il dirigente della Regione, infine, annunciato che sono in corso contatti con Finmeccanica per attuare «sinergie» con l’Atr.