Autovelox, arriva il decreto

Il prefetto si fa dare i 12mila verbali dalla procura.

TERAMO. Il decreto di archiviazione delle 12mila multe dell’autovelox di Canzano è in arrivo. La prefettura, non riuscendo ad ottenere dal Comune di Canzano i verbali, li ha chiesti al pm David Mancini, che indaga sulla vicenda dal versante penale. Il sostituto procuratore, che mesi fa ha mandato la Polstrada ad acquisire il materiale, avrebbe già dato il nulla osta. La prefettura, dunque, starebbe per entrare in possesso dei verbali: atto necessario per poterli annullare (in gergo tecnico, archiviare). Il vice prefetto Maurizio Ianieri, che segue la vicenda, pur tenendosi molto abbottonato in sostanza conferma. «Ora abbiamo un interlocutore diverso dal Comune», dice, «ed è l’autorità giudiziaria. È l’ultima variante di un percorso che non è andato spedito a causa dell’emergenza terremoto.

L’indirizzo della nostra azione? È sempre quello dato dal prefetto con i suoi comunicati». Ovvero, emanare un decreto di archiviazione di tutti i verbali. Quando questo decreto arriverà, tutte le multe dell’autovelox fisso di Piano di Corte (che secondo la prefettura non poteva essere installato in quel tratto della Ss 150, considerato centro abitato dallo stesso Comune) saranno nulle. E chi le ha già pagate? Secondo il prefetto, ha diritto al rimborso. Ma il Comune non ha intende rimborsare. Il sindaco Francesco Di Marco è convinto di aver operato in modo legittimo e ha scelto di percorrere la via giudiziaria per veder riconosciute le proprie ragioni. Dunque, gli automobilisti che vorranno essere rimborsati dovranno fare causa al Comune di Canzano. La vicenda, archiviazione o no, non sembra destinata a concludersi tanto presto.

Le ultime contravvenzioni sono state notificate il 10 giugno e continuano ad arrivare ricorsi. L’ufficio di Teramo del giudice di pace finora ha preso circa 250 decisioni a favore dei ricorrenti. A campione ci sono alcune sentenze depositate, dalle quali si evince come ognuno dei giudici di pace abbia individuato diversi aspetti di illegittimità per l’autovelox: dal luogo non idoneo all’accertamento remoto della velocità al pagamento a percentuale alla ditta che gestisce l’impianto, per arrivare al fatto che l’impianto non sarebbe in regola con le omologazioni. A favore del Comune ci sono solo due decisioni, contro multati che hanno fatto ricorsi “fai-da-te” nei quali non hanno ben specificato le motivazioni. Anche dopo che il prefetto avrà annullato tutte le multe, i giudici di pace andranno avanti lo stesso. Le udienze, infatti, sono state fissate e per legge si devono svolgere. Un dispendio di energie e soldi che probabilmente si poteva e doveva evitare.