cai e ambientalisti contro nuova strada, trenino e funivia 

«Basta con idee insostenibili su Prati di Tivo» 

Le associazioni propongono di riconvertire la stazione puntando sul turismo verde

PIETRACAMELA. Il Cai - Club Alpino Italiano (sezioni di Castelli, Isola del Gran Sasso e Teramo, sottosezione di Pietracamela), Mountain Wilderness Abruzzo e Wwf Teramo intervengono congiuntamente sulle recenti proposte per i Prati di Tivo presentate da Provincia e Comuni e da proporre a finanziamento nell’ambito dei fondi per la ripresa post Covid. Scrivono le associazioni: «Lo strumento per la ripartenza dell’Unione Europea è, non a caso, denominato “Next Generation Eu” e guarda alle future generazioni con l’obiettivo di aiutare gli Stati membri ad affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia, garantendo nel contempo che l’economia avvii le transizioni verde e digitale e diventi più sostenibile. Ma se gli obiettivi sono questi, cosa c’entrano le proposte di pesante infrastrutturazione per arrivare ai Prati di Tivo che sono state presentate? Un trenino a cremagliera con partenza da Forca di Valle, una strada panoramica dall’uscita autostradale di Colledara e perfino una cabinovia o funivia da Montorio. Come sempre, senza aver creato alcun momento di confronto e partecipazione, si è comunicato un elenco di idee progettuali vecchie di decenni: in pratica si sono aperti i cassetti e sono stati tirati fuori i progetti più stravaganti degli ultimi 30 anni, il tutto senza tenere conto che strade, trenini e cabinovie dovrebbero passare in alcune delle aree più vincolate d’Italia».
Le associazioni si chiedono: «Perché, invece di pensare a progetti fuori scala, non ci si preoccupa di sistemare strade e parcheggi esistenti che, una volta migliorati, potrebbero tranquillamente reggere gli attuali e i futuri flussi turistici? Perché non si fanno investimenti sulla riconversione dei Prati di Tivo per superare il turismo legato allo sci da discesa che ha assorbito decine di milioni di euro di fondi pubblici senza che si trovasse un solo imprenditore intenzionato a investirci? Perché non si punta a rivitalizzare i piccoli centri montani, ricreandovi servizi, ormai quasi del tutto scomparsi, e anche con investimenti a sostegno all’agricoltura e della riforestazione? Perché non si prova a destagionalizzare l’offerta dei Prati puntando su un turismo verde e recuperando antichi percorsi che accolgano i sempre maggiori flussi di turisti e residenti desiderosi di vivere esperienze a piedi o in bicicletta in natura senza stravolgerla? Altre realtà molto vicine si stanno già muovendo intelligentemente in questa direzione. Da parte nostra vi è, come sempre, la massima disponibilità a collaborare con la Provincia e i Comuni per progettare un futuro sostenibile per le prossime generazioni».