Battaglia per l’ospedale in città: sit-in di protesta dei comitati 

Martedì le 28 sigle del fronte “Pro Mazzini” saranno davanti alla sede della Camera di commercio mentre l’assessore Verì e il superdirigente D’Amario illustrano il progetto di Piano d’Accio

TERAMO. Si alzano i toni della battaglia per far restare l’ospedale di Teramo dove sorge l’attuale Mazzini. Il vasto fronte (28 sigle) composto da comitati cittadini, sindacati e associazioni, riuniti sotto la sigla “pro Mazzini”, ha organizzato per martedì un sit-in sotto il portico della Camera di commercio. Luogo e ora non casuali, visto che in contemporanea l’ente camerale ospiterà un incontro nel quale i vertici sanitari della Regione (in primis l’assessore Nicoletta Verì e il dirigente del servizio sanitario regionale Claudio D’Amario), oltre a quelli della Asl teramana, illustreranno il progetto del nuovo ospedale il cui sito è stato da tempo individuato a Piano d’Accio, cinque chilometri a est della città.
Domenico Bucciarelli, portavoce dei “Pro Mazzini”, spiega le ragioni della protesta di martedì: «Ben venga l’illustrazione del progetto, ma non dev’essere assolutamente unilaterale. Noi, che rappresentiamo i quasi diecimila cittadini che hanno firmato per far restare l’ospedale a Villa Mosca, non siamo stati assolutamente interessati. Abbiamo letto una locandina chiusa, nell’incontro non sono previsti neppure gli interventi. Così abbiamo riunito il direttivo del comitato, che ha espresso forte contrarietà alle modalità di quell’incontro. Io mi sono lamentato direttamente con la presidente della Camera di commercio Antonella Ballone, che poi mi ha invitato. Ma piuttosto che essere soggetti passivi di un incontro in cui si espongono le ragioni del sì, preferiamo fare un sit-in di protesta per dire che c’è anche un fronte del no. Un fronte che, faccio notare, è arrivato a quasi diecimila firme, raccolte senza neanche sforzarsi. Registriamo ovunque un sentimento unanime sul no a Piano d’Accio. E continuiamo a chiedere: perché è stato scelto e viene propugnato questo luogo? C’erano cinque siti candidati e le scelte urbanistiche le fa il Comune, quindi? Il sindaco Gianguido D’Alberto su questo tema dovrebbe finalmente prendere una posizione netta». Per il sit-in è stata chiesta l’autorizzazione della questura. Bucciarelli conclude: «Staremo lì in maniera silenziosa, senza urlare. Qualcuno parlerà alla stampa a nome di tutti».
CGIL, CISL E UIL alla asl:
SERVE UN CONFRONTO
Sul futuro della sanità teramana è necessario un confronto, la Asl deve spiegare come intende riorganizzare la rete di assistenza sul territorio. Lo ribadiscono in una nota le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, che chiedono un incontro urgente al direttore generale Maurizio Di Giosia e al comitato ristretto dei sindaci. «Torniamo a ribadire», si legge nella nota dei sindacati, «che, oltre al ragionamento e la discussione sull’ospedale, è necessario non perdere di vista l’obiettivo di avere anche per la provincia di Teramo una rete sanitaria, ospedaliera e territoriale che guardi al futuro e che garantisca a tutti i cittadini una sanità efficiente, efficace e di qualità. E soprattutto priva di liste di attesa per l’accesso alla diagnostica e alle visite specialistiche. Per tali motivi, è opportuno che la direzione generale della Asl esponga la strategia che intende mettere in atto per avere una effettiva e funzionale integrazione tra la rete ospedaliera e quella territoriale, prevedendo le tempistiche per la realizzazione della stessa, facendo fronte al fabbisogno di personale qualificato e aggiuntivo rispetto alla pianta organica di oggi, definendo le prestazioni che dovranno erogare ai cittadini gli ospedali».
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