Buoni spesa, l’assessore: «Nessuno si vergogni» 

Evase le prime 66 richieste delle cinquecento domande al Comune di Teramo De Sanctis: «Molte sono errate e stiamo richiamando per farle compilare bene» 

TERAMO. Ci sono tante mamme con figli a carico, tanti giovani e tanti cittadini stranieri: volti e storie dei cinquecento, già travolti dal contagio economico del coronavirus, che hanno chiesto i buoni spesa al Comune di Teramo. Con l’assessore al sociale Ilaria De Sanctis che nella conferenza stampa con il collega Antonio Filipponi e il sindaco Gianguido D’Alberto trova le parole giuste per lanciare un messaggio: «Nessuno si deve vergognare a chiedere aiuto in questo momento così difficile, l’obiettivo dei buoni spesa è quello di dare una mano a chi non ce la fa».
66, per un totale di 18mila e 400 euro, le prime richieste già evase da ieri (e pubblicate sul sito del Comune nel rispetto della privacy) con i dipendenti comunali che in queste ore sono al telefono per richiamare chi quella domanda non l’ha compilata bene. «L’obiettivo è proprio quello di dare a tutti la possibilità di chiedere», continua l’assessore, «naturalmente no ai furbi che non hanno i requisiti. Questa è una domanda che si regge sull’autocertificazione, ma c’è una responsabilità morale, prima che ancora che penale, che deve prevalere. Una solidarietà nei confronti degli altri che tutti devono far prevalere». La domanda si può inviare in via telematica, ma in tanti preferiscono portarla all’ufficio protocollo probabilmente per avere un contatto verbale che consenta proprio di chiedere chiarimenti. E proprio per questo, per evitare assembramenti e lunghe fila, l’amministrazione comunale ha previsto un doppio ufficio protocollo: accanto a quello in via Della Banca un altro ne è stato aperto al Parco della Scienza.
Inoltre l’amministrazione comunale di Teramo, sulla pagina Facebook dell’ente, ha diffuso un video-guida, anche in lingua inglese, proprio per aiutare i cittadini nella compilazione delle domande per la richiesta di buoni spesa messi a disposizione per l’emergenza coronavirus. Dice l’assessore al commercio Filipponi: «Fino a questo momento sono state perfezionate 11 convenzioni con i negozi e 6 sono in fase di definizione. Ma è necessario fare un appello affinchè il numero aumenti. In tanti commercianti ci hanno risposto che in questo momento stanno lavorando e che quindi per loro non è necessario convenzionarsi. Voglio dire che la convenzione non serve per far guadagnare di più ma serve per evitare che la gente si sposti di molto per fare la spesa. È importante che la gente vada a fare la spesa sotto casa e per questo è necessario che ci siano più negozi convenzionati. Abbiamo chiesto anche la disponibilità a convenzionarsi alle farmacie perché c’è chi chiede di essere aiutato per acquistare il latte per i neonati. Ci auguriamo che nei prossimi giorni le convenzioni con i negozi possano aumentare proprio per venire incontro alle esigenze di tutti e per non far spostare le persone».
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