Calcio, il sogno azzurro del rosetano Dezi diventa realtà

Il centrocampista del Crotone allo stage del ct Prandelli a Roma: «Quando mi hanno chiamato ho pensato a uno scherzo»

ROSETO. Il Napoli, le prime gioie in serie B, l’Under 21 e adesso la Nazionale maggiore. Il rosetano Jacopo Dezi, dopo i mostri sacri, che rispondono a i nomi di Grosso, Oddo, De Sanctis e Verratti, entra nella storia del calcio abruzzese come quinto calciatore convocato nella Nazionale italiana. Il 22enne di Roseto da ieri è a Roma per lo stage azzurro voluto dal ct Cesare Prandelli.

Jacopo Dezi, anche lei entra nel mondo della nazionale di Cesare Prandelli.

«Quando mi hanno comunicato la convocazione pensavo di essere su “Scherzi a Parte”. A parte le battute, la notizia è stata inaspettata e mi ha sorpreso molto. L’emozione è stata tanta ed è vero quello che si dice e cioè che quelle inaspettate sono le notizie più belle. Adesso toccherà a me ripagare la fiducia che mi è stata data. Sarò me stesso, mi impegnerò come ho sempre fatto e proverò a dare il meglio di me anche con la maglia azzurra».

Ci racconti il momento in cui ha saputo della chiamata di Prandelli.

«Ero in aereo e stavo tornando dall’Irlanda con l’Under 21. Appena atterrato a Milano, accendo il telefono e vedo una valanga di sms, tra cui quello del mio procuratore Diego Nappi, che mi scrive “Sei stato convocato da Prandelli”. Giuro che non sapevo nulla e, poi, quando hanno iniziato a telefonare i miei amici per complimentarsi, ho capito che era tutto vero».

Nella storia recente, dopoOddo, Grosso, De Sanctis e Verratti, lei è il quinto abruzzese che entra nel giro azzurro.

«Si, ma qui parliamo di campioni veri, che hanno fatto e stanno facendo la storia del nostro calcio. Io sono solo agli inizi, ma sono contento che dopo Marco Verratti, che ammiro molto, ci sia io. Marco è un fenomeno, mentre io deve lavorare ancora tanto»

Da chi ha ricevuto i complimenti?

«Ho ricevuto diversi attestati di stima, come quello del direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon, che mi ha mandato un sms, ma non è stato il solo. Ho un rapporto particolare con Goran Pandev e anche lui mi ha fatto i complimenti per la convocazione allo stage perché mi segue».

Con chi ha festeggiato la convocazione in Nazionale?

«Con la mia famiglia. Sono partito sabato pomeriggio da Crotone, con mio padre. Sono arrivato a Roseto nel cuore della notte, quindi nessuna serata con amici. Domenica sono stato tutto il giorno con la mia famiglia. Sono molto attaccato alle mie radici e ho approfittato della domenica libera per stare con i miei parenti»

Chi si sente di ringraziare?

«Tutte le persone che hanno creduto in me dai tempi del Giulianova fino ad oggi, nessuno escluso. Un grazie speciale all’allenatore del Crotone Massimo Drago, che mi ha dato tanta fiducia nel mio primo anno in serie B. Senza dimenticare il ct dell’under 21 Gigi Di Biagio. Devo continuare a giocare e migliorarmi, anche fisicamente. Punto ad andare in serie A. Giocare in A è il sogno di tutti e sto lavorando per questo».

Certo, ma questo è anche il primo passo per rimanere nel giro della nazionale maggiore, non crede?

«Spero che sia il primo passo verso l’azzurro e spero che questa sia la prima di una lunga serie di convocazioni. Mondiale 2018? Adesso andiamoci piano, senza esagerare».

A Napo è stato etichettato come “piccolo Hamsik”, è pronto per il grande salto?

«Magari come Marek. Comunque al futuro non ci penso. Devo prima di tutto continuare a fare bene e poi vedremo se tornare a Napoli o andare in prestito altrove. Giocare in serie A è il sogno di tutti».

Luigi Di Marzio

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