Cani-bagnino in azione

Giulianova, le prove con i labrador concludono la due giorni

GIULIANOVA. Esercitazioni di salvataggio in mare per i cani-bagnino della Scuola italiana cani da salvataggio (Sics), domenica scorsa nel porto di Giulianova. Le unità cinofile hanno preso il largo alle 16.30 dal molo nord sul gommone 3052 della Croce rossa italiana; ad attenderli, una motovedetta della Guardia costiera con a bordo i volontari del nucleo sommozzatori della Cri (Ocsa) in veste di “figuranti”, ossia dei bagnanti in difficoltà, e Mariangela De Michele, presidente della Sics.Appena partito il gommone, i cani impegnati nell’esercitazione hanno iniziato ad abbaiare, presi dal richiamo dell’acqua, e solo i loro padroni sono riesciti a trattenerli dal non tuffarsi. «L’acqua è il loro elemento naturale», spiega Claudio Lamolinara, responsabile del nucleo giuliese Ocsa. Raggiunto il mezzo miglio a largo, i cani con i loro padroni vengono trasferiti, due unità alla volta, sulla motovedetta della Guardia costiera, da dove vengono simulati i salvataggi. Il primo tuffo spetta al padrone e poi all’animale, che servirà da motore da riporto una volta agganciato il bagnante. Per ben due volte, durante le prove, due operatori hanno perso un oggetto durante la nuotata, una radio e una pinna, e per ben due volte i cani, Ra e Polpetta, lo hanno recuperato durante la nuotata per il padrone e il figurante. Simulazione di emergenza per imbarco d’acqua anche per il gommone della Croce rossa, agganciati dalla Guardia costiera e trasportati dalla Guardia costiera.

«La prima cosa che bisogna imparare», spiega De Michele, «è il controllo del cane». Si conclude dunque la due giorni di esercitazioni, pratiche e teoriche, dei cani-bagnino che hanno vigilato sulle coste abruzzesi, tra cui anche la spiaggia libera giuliese».

Margherita Totaro

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