Case Ater a pezzi: sopralluogo del Pd, annunciati lavori

Durante la visita di diversi esponenti Dem in via Di Vittorio la presidente Ceci telefona a Pepe e assicura 80mila euro
GIULIANOVA. Prima l’annuncio dell’interpellanza in consiglio regionale, da parte del consigliere del Partito Democratico Dino Pepe, per chiedere ulteriori fondi da destinare all’Ater affinché risolva i numerosi problemi delle case Ater di Giulianova e della provincia, e poi la telefonata della presidente dell’Ater Maria Ceci allo stesso Pepe per comunicare che ci sono 80mila euro per le quattro palazzine Ater di Giulianova in via Di Vittorio 16, 17, 18 e 19. È successo tutto in pochi minuti, ieri mattina in via Di Vittorio, durante il sopralluogo del consigliere regionale Pepe, accompagnato dalla segretaria del pd di Teramo Pamela Roncone, dai consiglieri giuliesi del Pd Alessandra Matone e Oreste Marchionni, e dai referenti locali dei Dem Patrizia Pomante e Antonmario Gioculano. Da mesi infatti diversi residenti segnalano i problemi delle palazzine, dall’ascensore non funzionante all’acqua non potabile, dalle caldaie rotte alla perdita di acqua consistente dai tubi di un’autoclave, e ieri Pepe ha voluto vederli da vicino.
«Ero stato qui già sei mesi fa», ha ricordato Pepe, «per il problema della grondaia rotta, e mi fa piacere che si sia stato risolto. Ricordo però anche tutti gli altri problemi, che ritrovo ancora oggi, e che devono trovare soluzione nel più breve tempo possibile». Anche i consiglieri Matone e Marchionni hanno annunciato la presentazione di un ordine del giorno urgente, nel prossimo consiglio comunale, per istituire un tavolo di concertazione sulle case Ater di Giulianova. E insieme ai politici c’erano diversi residenti delle quattro palazzine Ater, che ora sperano in un intervento a breve da parte dell’ente per risolvere le varie criticità, visto che finalmente, dopo mesi e decine di segnalazioni, i fondi ci sono. Tra i problemi più gravi ci sono sicuramente la caldaia rotta e da sostituire nell’appartamento dove risiede Patrizia Mattoccia (così da aprile), l’autoclave che perde acqua a causa dell’usura dei tubi nella stessa palazzina, l’ascensore che non funziona da due anni e i vermi sulle scale nel condominio accanto, e dall’altro lato del caseggiato sempre una caldaia non funzionante, ma soprattutto l’acqua non potabile da due anni circa che costringe diversi residenti della palazzina in via Di Vittorio 19 a comprare l’acqua per cucinare e lavarsi. «Non è possibile vivere così», hanno detto diversi residenti, «l’acqua è marrone, e non è consigliabile neanche lavarsi il corpo. La Asl comunque è venuta cinque giorni fa per analizzare un campione di acqua, e speriamo che a breve questa problematica venga risolta». C’è poi Luigi Massacesi, che ha la madre di 70 anni invalida, che non può uscire di casa perché l’ascensore è rotto da due anni. «Ho fatto diversi incontri in Comune per questa situazione», ha evidenziato Massacesi, «e ho chiesto anche un trasferimento di alloggio, ma ad oggi ancora nulla». Un problema che accomuna tutte le palazzine è il marciapiede dissestato in più punti a causa delle radici dei pini, che rappresenta un pericolo per tutti i pedoni.
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