Centro impiego, manca personale 

Dovrebbero esserci 24 addetti ma sono solo 9: sportelli vuoti, lunghe code e proteste degli utenti

ROSETO . Lunghe file, carenza cronica di dipendenti e tanti sportelli vuoti. È la situazione attuale del centro per l’impiego di Roseto, in via Mezzopreti, che negli ultimi due anni, tra pensionamenti e mancate assunzioni a causa delle selezioni bloccate, ha registrato una riduzione corposa del personale.
L’affluenza media è di circa 100 utenti al giorno e, secondo stime ministeriali, l’ufficio di Roseto, considerato il bacino territoriale di circa 115mila abitanti le attività previste dai livelli essenziali delle prestazioni, dovrebbe essere dotato di almeno 24 dipendenti. Tre anni fa c’erano 19 persone ma, allo stato attuale, sono presenti in totale solo sette addetti compreso il funzionario di settore, responsabile del centro: tre di loro sono “navigator” e si occupano solo del reddito di cittadinanza, e due provengono dall’Anpal (agenzia nazionale politiche attive del lavoro) e non possono stare allo sportello. Di conseguenza agli sportelli ci sono solo due persone, compreso il funzionario.
Questa situazione di assoluta carenza di organico porta al ricorso di continui ordini di servizio da parte della dirigenza assegnando, per periodi circoscritti e in maniera alternata, personale proveniente da altri centri per l’impiego, senza possibilità di programmare attività continuative vista la difficoltà, a volte, di poter garantire l’apertura al pubblico per fornire adeguatamente almeno i servizi minimi come iscrizioni e certificazioni. Questa situazione, secondo una nota dell’attuale funzionario, si sarebbe potuta affrontare da tempo, visto il passaggio dei centri per l’impiego dalle Province alla Regione avvenuto il 1° luglio 2018. «Sono ormai diversi mesi che si attendono gli esiti delle procedure di selezione», si legge nella nota, «sia per varie unità di personale, categoria C, a tempo determinato, e sia il rafforzamento dei centri per l’impiego con ulteriori risorse di categoria C e D, mediante le selezioni, per le quali risultano già state trasferite alle Regioni risorse ad hoc da parte del ministero». Dai centri per l’impiego passano le categorie più in difficoltà, come i disoccupati, gli iscritti alle categorie protette e i percettori di assegno di ricollocazione.
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