Certificati falsi sulla sicurezza: nei guai consulente e imprenditori

28 Settembre 2024

Dieci denunciati per truffa e falsità ideologica. I settori sono edilizia, metalmeccanico e ristorazione Documentazione artefatta per attestare corsi di formazione e idoneità medica alle mansioni

TERAMO. Nel Paese delle stragi sul lavoro, dei troppi operai non tornati a casa e di leggi inapplicate , l’indagine dei carabinieri racconta come la strada per una cultura della sicurezza sia ancora molto in salita. Nonostante i morti, appelli continui e normative sempre più stringenti. In questo caso con imprenditori pronti a ricorrere a certificazioni false sulla sicurezza facendo risultare anche corsi di formazione mai fatti che il titolare di un’agenzia di consulenza alle imprese redigeva insieme a certificati medici di idoneità alle mansioni.
Naturalmente il tutto dietro compensi che titolari di imprese dei settori di edilizia, metalmeccanica, ristorazione e bar erano pronti a pagare. Consulente (titolare di un’agenzia con sede nel capoluogo) e dieci imprenditori (tutti del Teramano) sono stati denunciati per truffa e svariate ipotesi di falsità nell’ambito di un’inchiesta del sostituto procuratore Francesca Zani.
Le indagini dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Teramo (il Nil) è scattata nel 2022 quando, a seguito di una ispezione in una ditta metalmeccanica sono stati acquisiti attestati in materia di sicurezza e certificati medici che ai militari sono subito sembrati falsi. Ben presto si sono accorti che non era un solo caso, ma che sul territorio esisteva un vero e proprio sistema, consolidato nel tempo, che avrebbe permesso ai titolari di imprese di rivolgersi, in caso di ispezioni su lavoro e sicurezza, alla società del consulente pronta a mettere insieme tutta la documentazione necessaria per ottenere la revoca dei provvedimenti amministrativi di sospensione e sanzionatori per il mancato rispetto delle norme. Ovvero certificazione falsa che attestasse attività di formazione dei lavoratori e altra documentazione antecedente alla visita ispettiva. Materiale successivamente usato dalle imprese per ottenere la revoca dei provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (in seguito alle irregolarità emerse dalle precedenti ispezioni) e quindi la mancata irrogazione di ammende.
Le successive perquisizioni nella sede operativa della società del consulente che si occupa proprio di prestazioni alle imprese di servizi e consulenza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro hanno permesso di trovare documentazione nei computer, soprattutto attestati di formazione e certificazioni mediche artefatte. Le indagini dei militari del Nil, sempre su delega dell’autorità giudiziaria, proseguono per accertare eventuali altri coinvolgimenti di imprenditori.
©RIPRODUZIONE RISERVAT