Chiesa di Montepagano: avviato l’intervento di messa in sicurezza

La cupola colpita dal fulmine presenta segni di dissesto ma è stabile Preoccupa lo stato della lanterna, la Soprintendenza trova i fondi
ROSETO. Sono partiti domenica, dopo il sopralluogo di sabato dei vigili del fuoco coordinati dall’ingegner Rodolfo Di Odoardo, gli interventi di messa in sicurezza della cupola e della lanterna della chiesa dell’Annunziata di Montepagano colpito martedì da un fulmine che ha causato danni gravi. L’intervento è finanziato dalla Soprintendenza e realizzato dalla ditta CoDi Srl, già impegnata nel restauro del campanile del borgo rosetano. Gli esiti del sopralluogo, al quale hanno partecipato anche il sindaco Mario Nugnes, l’assessore Angelo Marcone, l’architetto Giovanna Cennicola della Soprintendenza, polizia locale e Protezione civile di Roseto, hanno evidenziato come la cupola «presentava evidenti segni di dissesto, mentre la struttura muraria, a eccezione della zona di impatto in prossimità della finestra lato ovest, si presentava in discrete condizioni».
«Ci siamo mossi per monitorare e agire tempestivamente a seguito del fulmine che ha colpito la cupola della chiesa dell’Annunziata», dichiara Nugnes, «i vigili del fuoco ci hanno tranquillizzato sulla stabilità della cupola, ma preoccupa la situazione della lanterna e già da domenica la ditta specializzata in restauri ha iniziato a operare dopo che la Soprintendenza si è attivata per reperire i fondi in somma urgenza per procedere con l’intervento. Nel frattempo, anche la Diocesi si è attivata per avviare le pratiche necessarie ai lavori di restauro che, comunque, saranno successivi alla messa in sicurezza». La ditta specializzata sta allestendo l’impalcatura all’interno chiesa utile per trasportare sulla cupola il materiale necessario a creare una struttura esterna e per procedere alla messa in sicurezza. Restano interdette le vie chiuse con l’ordinanza del 17 settembre e in aggiunta, con una nuova ordinanza, via della Misericordia. «Ovviamente ci auguriamo che la riapertura delle zone interdette arrivi al più presto ma è chiaro che questo avverrà solo quando ci sarà la certezza che ogni possibile rischio per la pubblica incolumità sia scongiurato», conclude il sindaco.
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