Compra il Suv con soldi pubblici Tre anni a dirigente di Tortoreto

Condanna con il rito abbreviato per l’ex responsabile dell’ufficio economato del Comune, che ha tentato di comprare l'auto con i fondi pubblici. L’ente chiede i danni

TORTORETO. Ha tentato di comprare un Suv con i soldi del Comune: Pasqualino Saccuti, l’ex dirigente dell'ufficio economato del Comune di Tortoreto, è stato condannato a tre anni in primo grado. Era imputato di peculato e accesso abusivo ad un sistema informatico. La sentenza è stata emessa ieri dal gup Giuseppe Romano Gargarella al termine di un rito abbreviato ( consente la riduzione di un terzo della pena) che si è svolto all’Aquila: il reato più grave contestato è l’accesso abusivo ed è di competenza della procura distrettuale antimafia che ha sede nel capoluogo di regione.

Il pm d’udienza David Mancini, in sostituzione del sostituto titolare del caso Antonietta Picardi, aveva chiesto 4 anni e 6 mesi. L’ex dirigente, difeso dall’avvocato Guglielmo Marconi, è stato condannato anche al risarcimento di 29 mila euro per danno erariale. Il Comune di Tortoreto si è costituto parte civile (era rappresentato dall’avvocato Gabriele Rapali).

L’uomo era finito a processo per i soldi prelevati dai conti del Comune e usati per pagare l’acconto di un Suv, complessivamente 29 mila euro, ad una concessionaria marchigiana. Ma recentemente, dopo le indagini e i controlli fatti sui bilanci comunali, sarebbero saltati fuori anche altri presunti pagamenti per l'acquisto di attrezzature per lavanderie, multiproprietà, accessori agricoli ed abbigliamento vario.

Nei mesi scorsi la guardia di finanza, su delega della procura, ha prelevato dagli uffici comunali alcuni faldoni riguardanti atti e mandati di pagamento, tra i quali emergerebbero relazioni tecniche dove risulterebbero presunti pagamenti ad aziende per la fornitura di materiali vari per una spesa complessiva di 135mila euro spalmati nell'arco dell'anno 2011. Inoltre sarebbero emerse altre somme quali 55 mila euro destinati all'acquisto di macchinari per un'azienda di lavanderie industriali, 12 mila euro indirizzati ad una società di multiproprietà per le vacanze, altri 10 mila sono stati fatti pervenire ad un'azienda di prodotti elettronici, 3 mila euro sono giunti ad una ditta che fornisce attrezzature agricole, 6 mila euro per strumenti ginnici e infine 2 mila euro sarebbero arrivati ad un ottica. I rimanenti 13 mila euro sarebbero stati spesi per abbigliamento di marca, sportivo, sci, borse e accessori. Su questi ammanchi sono in corso altre inchieste della procura.

Le prime indagini sono scattate dopo la segnalazione della concessionaria. Subito dopo Saccuti si è dimesso dal suo incarico di dirigente comunale e nell’'interrogatorio di garanzia ha ammesso di aver fatto il bonifico on line di 29 mila euro per pagare l'acconto di un Suv.

Secondo l'accusa, Saccuti avrebbe approfittando proprio della sua veste di dirigente dell'ufficio economato e quindi, come tale, abilitato ad usare la password dell’ente per fare operazioni bancarie on line.

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