Cure private per 635 malati di cancro

La Asl va avanti con l’affidamento all’esterno dell’assistenza domiciliare: da agosto sperimentazione a Teramo e Montorio

TERAMO. La Asl va avanti nonostante le critiche e da agosto avvierà una sperimentazione a Teramo e Montorio con l’impiego di fisioterapisti privati nell’assistenza domiciliare integrata. Il progetto di esternalizzazione dell’Adi è stato presentato lunedì ai sindacati, che all’unaimità hanno dato parere contrario.

A illustrare nel dettaglio il progetto è il direttore del dipartimento di assistenza territoriale Valerio Profeta. Il dirigente sottolinea tutta una serie di aspetti positivi. «Finora L’Adi è stata svolta con poco personale strutturato nel servizio (ad esempio gli infermieri “dedicati” sono solo 19, ndr) e con molto con straordinario degli infermieri dei reparti ospedalieri. E il costo dello straordinario è molto superiore a quello dell’orario normale. Ma a parte i costi, questa situazione causa dei disservizi: non possiamo fare una seria programmazione delle attività perchè chi che lavora in straordinario ha turni e ferie nei reparti. In più, un paziente oggi viene seguito da un infermiere, domani da un altro, ma sarebbe opportuno che avesse sempre lo stesso». Inoltre per un decreto Brunetta la Asl deve disfarsi di molte auto, quindi anche di quelle usate per l’Adi.

«Così abbiamo pensato di esternalizzare il servizio, che non significa privatizzarlo: caposala e medico rimangono nostri dipendenti, quindi il personale della società privata dovrà fare quello che dice la Asl giorno per giorno, secondo le istruzioni di queste due figure. In più stiamo elaborando protocolli terapeutici per il trattamento in Adi, per cui personale sarà costretto ad agire in base a quello che decidiamo noi. Insomma, le redini rimangono a noi: è un po’ come il Cup, che è esternalizzato ma le direttive le diamo noi. Noi in sostanza compriamo degli accesi a domicilio alla stessa cifra che spendiamo attualmente per personale, attrezzature e macchine, che saranno tutti a carico del privato».

Saranno “privati” sia gli infermieri che i fisioterapisti. Per ora sarà avviata una sperimentazione, da agosto, che interesserà solo i fisioterapisti a Montorio e Teramo, se i risultati saranno positivi, dopo 6 mesi sarà estesa a tutta la Asl. «Noi siamo fiduciosi, ma prima vogliamo sperimentare, seguendo il criterio della prudenza del buon padre di famiglia, che deve seguire chi sta in un ente pubblico», commenta Profeta.

In effetti la posta in gioco è alta: nel 2011 la Asl ha trattato in Adi 3570 malati per un totale di quasi 100mila prestazioni del genere più disparato, dalla terapia del dolore alla medicazione di piaghe da decubito, alle flebo alla riabilitazione. Non solo: sono in corso, da quest’anno, due progetti sperimeali a Teramo ed Atri per l’assistenza ai malati di Alzheimer e di sclerosi multipla, con gruppi interdisciplinari (composti da neurologo, otorino, rianimatore, fisiatra) che vanno a casa dei pazienti allo scopo di individuare un protocollo di assistenza specifico.

«In effetti noi continueremo a impiegare in parte i nostri dipendenti», aggiunge Profeta, «nei casi molto gravi manderemo un nostro infermiere specialista: ad esempio per la nutrizione parenterale totale va infermiere della rianimazione. L’idea è di estendere ancora di più il servizio: ora siamo nelle condizioni di aumentare del 20% le prestazioni in Adi: la Asl di Teramo da anni non ha più problemi di bilancio, tutte le riconversioni che stiamo facendo creano disponibilità economiche, che si possono impiegare in situazioni produttive. E attualmente il sistema familiare è in sofferenza: noi dobbiamo dare delle risposte per l’aspetto sanitario».

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