D’Alberto: «Ora si rischia il blocco a tempo indeterminato» 

Il sindaco preoccupato dagli effetti della crisi di governo sui tempi dell’inizio dei lavori «Intanto è già al palo il decreto sblocca cantieri, manca l’ordinanza che dovrebbe attivarlo»

TERAMO. Che ne sarà della ricostruzione post terremoto con la crisi di governo? Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto è preoccupato in quanto teme un «blocco a tempo indeterminato».
Questi sono gli scenari che intravede il sindaco. «La risposta è duplice», risponde D’Alberto, «se ci atteniamo a quanto fatto da questo governo finora in tema di ricostruzione, il risultato non può essere che negativo. Nonostante promesse e annunci non c’è stato nessun riscontro. Non resta che auspicarci che – o tramite elezioni o con una nuova maggioranza parlamentare – chi arrivi abbia un approccio diverso sulla ricostruzione, sia pubblica che privata. Ma sotto un altro aspetto preoccupa rischio di una situazione di stallo. Il “decreto sblocca cantieri” approvato mesi fa, giudicato insufficiente, prevedeva minime misure rispetto a quanto in realtà necessario. In particolare la possibilità per i Comuni di prendere le funzioni per la ricostruzione leggera, cioè per le case B, C e una particolare categoria di E, è legata a un trasferimento di personale ridicolo: 200 persone su 140 Comuni. E’ questo un problema tipico del nostro Paese: si trasferiscono le competenze ma contemporaneamente questo non avviene con risorse e personale». Insomma, D’Alberto definisce il decreto «un topolino partorito al posto dell’elefante», ma ora anche il topolino rischia di sparire.
«Per rendere attive le disposizioni del decreto è necessaria un’ordinanza del commissario Farabollini, ma non se ne vede l’ombra. Insomma, il “decreto sblocca cantieri” è bloccato, ancor prima di partire», ironizza il sindaco, «il che dimostra o la scarsa attenzione o l’inadeguatezza del governo e della struttura commissariale, oppure che le risorse tanto decantate non ci sono e che siano state destinate ad altro. In entrambi i casi la valutazione è profondamente negativa. Nostra ricostruzione continua a essere ferma, sia la privata che la pubblica perchè le semplificazioni non sono state adottate dal governo» Insomma, adesso secondo D’Alberto si apre una stagione di incertezza ancor maggiore.
«Il governo non ha capito che sulla ricostruzione noi stiamo lottando veramente per la sopravvivenza», incalza il primo cittadino, «con gli altri Comuni dell’Anci stiamo lavorando per introdurre dei cambiamenti, ma a questo punto sarà difficile trovare un interlocutore».
Il sindaco peraltro informa che la settimana scorsa ha partecipato a un incontro con sfollati teramani e di altri territori: «C’è la volontà di creare una connessione fra gli sfollati, i Comuni e l’Anci che faccia capire al governo di oggi e a quello che verrà che la lotta per far partire la ricostruzione significa per noi la lotta per la sopravvivenza».
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