ATRI

Discarica di letame a due passi da case e terreni coltivati: "Emergenza ambientale"

La denuncia del comitato cittadino per la difesa del territorio che ne chiede la bonifica. L'area si trova lungo la strada provinciale Casoli-Scerne

ATRI. Una vera e propria discarica di letame spalmata su un terreno di oltre duemila metri quadrati a due passi da abitazioni, terreni agricoli coltivati e dai canali di scolo dell’acqua piovana e dalle condotte di irrigazione. La denuncia arriva dal Comitato cittadino per la difesa del territorio di Atri (Ccdta), costituitosi in questi giorni, che punta il dito contro l'area lungo la strada provinciale 27 Casoli-Scerne definendola "un pericolo ambientale evidente" e "uno scandalo sotto la luce del sole, una vergogna che persiste dinanzi agli occhi di tutti, a partire dalle istituzioni cittadine, provinciali e regionali, e alla quale nessuno si preoccupa di porre rimedio".

La discarica, rileva il comitato, è posta a ridosso della rimessa dei mezzi del Ricciconti. L’accesso è dalla strada provinciale 27 Casoli-Scerne prima dell’attraversamento della galleria dell’autostrada, svoltando a destra dopo via degli Orti, arrivando da Torre San Rocco. Il comitato cittadino chiede "l’immediato intervento di tutte le Istituzioni preposte per la bonifica e la rimozione di quella discarica di letame", la "delimitazione del terreno e l’individuazione dei responsabili, perché nel 2021 non è pensabile né accettare costringere decine e decine di famiglie a convivere con colline di feci lasciate a due passi da casa, con gli immaginabili miasmi". "Ovviamente - si legge in una nota corredata da una serie di immagini - sarà nostra premura inviare la nostra richiesta agli organi competenti per l’individuazione dei responsabili di tale azione ai danni del territorio". I proprietari del terreno, indicati dal comitato, sono "l’Ente Ricciconti di Atri, o per meglio dire la Asp 2, l’azienda di servizi alla persona, presieduta persino da un legale, l’avvocato Giulia Palestini, e diretta da un amministratore di lungo corso, ovvero l’ex sindaco di Atri Gabriele Astolfi". 

"Il letame accumulato sul terreno - prosegue la nota - a causa delle piogge, ha dato vita a un fiume di percolato che si sta disperdendo nei terreni vicini, coltivati in biologico, e sta raggiungendo il canale di scolo di acque piovane e di irrigazione. Non solo: il gigantesco accumulo è stato realizzato sopra una delle condotte principali dell’Aca che rifornisce le città di Atri, Pineto e Silvi. Il terreno non sta assorbendo più a causa delle condizioni meteo e i pantani si stanno trasformando in veri e propri laghi pericolosi per l’ambiente e la salute umana. La cittadinanza è stanca ed esasperata dal clima di omertà che aleggia attorno alle condizioni vergognose in cui versa tale terreno: ci chiediamo oggi chi continui a scaricare ogni giorno letame su quella superficie; ci chiediamo perché l’ente Ricciconti, proprietario del terreno, non faccia nulla né per fermare tale scempio né tantomeno per bonificare quel materiale; ci chiediamo come sia possibile che Comune e Provincia non si accorgano di una situazione scandalosa e non provvedano a intervenire anche denunciando e sanzionando l’ente Ricciconti che avrebbe avuto e ha il dovere di sorvegliare i propri beni con la stessa diligenza e cura del buon padre di famiglia. E certamente le presunte finalità benefiche implicite nel lavoro del Ricciconti, non esonerano il suo consiglio d’amministrazione né la presidenza da altre responsabilità, a partire da quella di non causare danni ambientali".