Emergenza gas a Teramo, ora scatta l’inchiesta

La procura apre un fascicolo contro ignoti per interruzione di pubblico servizio dopo la denuncia presentata dal sindaco Brucchi

TERAMO. E’ un passo obbligato in presenza di un esposto denuncia: la procura apre un’inchiesta per interruzione di pubblico servizio e l’emergenza gas in città finisce in un fascicolo, per ora senza iscritti e contro ignoti, del pm Irene Scordamaglia.

Così mentre il gas torna nelle case dei 21.348 utenti di Teramo e Torricella che per quattro giorni, Pasqua compresa, sono rimasti senza riscaldamento, fornelli e acqua calda e che ora meditano class-action e richieste di risarcimento danni, il caso finisce sotto la lente d’ingrandimento dell’autorità giudiziaria che dovrà accertare il perchè e il come dell’interruzione. E soprattutto verificare l’esistenza di un’azione dolosa vista la tipologia di reato per cui è scattata l’inchiesta del sostituto procuratore.

Indagine scaturita dall’esposto che sabato scorso il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi ha presentato ai carabinieri per chiedere di accertare le responsabilità e quindi capire la causa dell'interruzione della fornitura. Il prossimo passo della procura, dunque, orà sarà avviare le prime indagini, delegando le forze dell’ordine, per ricostruire quello che è successo giovedì pomeriggio, quando intorno alle 19 Teramo e Torricella sono rimaste senza gas. E’ presumibile che lo farà anche attraverso l’acquisizione di tutta la documentazione tecnica esistente. Va ricordato che martedì mattina due funzionari della Sgi (Società gasdotti Italia) che gestisce il metanodotto di trasporto hanno incontrato ( su loro richiesta) il primo cittadino teramano per spiegare la situazione. La Sgi nei giorni dell’emergenza è stata tirata spesso in ballo, anche dalla 2i Rete Gas (la nuova denominazione dell’Enel Gas) che ha in gestione la rete di distribuzione a Teramo e Torricella. Sostanzialmente i due funzionari della Sgi al sindaco Brucchi hanno raccontato che giovedì scorso, quindi il giorno in cui è scattata l’interruzione) era in corso un’attività di manutenzione sulla condotta che porta il gas a Teramo. Per rendere possibile i lavori era stata ridotta la portata del gas, ma sempre – hanno sostenuto i due funzionari – a un livello tale da garantire una corretta fornitura alla rete di distribuzione.

La Sgi ha fatto notare che su una condotta lunga 100 chilometri il problema si è verificato solo a Teramo. E, sempre nell’incontro in municipio, la Sgi ha sottolineato la necessità di un confronto con la società che gestisce la distribuzione, cioè la 2i Rete gas, che però non sembrerebbe interessata al confronto. Tutto questo facendo già presagire un rimpallo di responsabilità in una vicenda destinata ad approdare soprattutto davanti ai giudici civili con pesanti richieste di risarcimento. Soprattutto da parte di commercianti e piccoli artigiani che per quattro giorni sono rimasti senza gas rincorrendo sistemazioni di fortuna per ridurre al minimo i danni. Soprattutto in tempi di crisi.

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