Ente porto, il nuovo consiglio fa arrabbiare leghisti e pescatori 

Oltre al presidente Ferrante entrano in quota Forza Italia Monica Tentarelli e Riccardo Albani e in quota Lega (ma contro il gruppo locale) Bonaduce. Marineria esclusa: Squeo resta fuori

GIULIANOVA. Tutti giuliesi doc i componenti del rinnovato consiglio di amministrazione dell’Ente porto a parte il nuovo presidente Valentino Fabrizio Ferrante, che ha radici teramane ma è residente in città, dove svolge l’attività di commercialista, da molti anni. L’unico trascorso politico di Ferrante – già presidente provinciale della Croce Rossa – risale al 2009, quando si candidò alle amministrative a sostegno di Antonio Ragionieri, nella lista “Popolari per Dini” (21 preferenze raccolte).
Di chiaro stampo politico, invece, le altre tre figure che entrano nel cda. Nelle nomine la parte del leone l’ha fatta il sottosegretario regionale Umberto D’Annuntiis che, oltre ad aver indicato Monica Tentarelli, già presente nel comitato locale di Forza Italia e componente del suo staff in Regione dopo essere stata segretaria di Paolo Gatti sempre in ambito regionale, ha fatto anche nominare in propria quota Riccardo Albani, da sempre vicino alle sorti dell’ex sindaco di Corropoli. In quota Lega è stato scelto Fabrizio Bonaduce, stimato ingegnere e professionista locale, che all’ultimo momento ha sostituito Federico Montebello, primo dei non eletti alle amministrative del 2019 nella lista del Carroccio. Forte la reazione del capogruppo della Lega in consiglio comunale Pietro Tribuiani: «La segreteria regionale continua ad ascoltare la sirena del sindaco Costantini ignorando le nostre indicazioni. Quello che abbiamo dichiarato giorni addietro è stato puntualmente confermato con le nomine dell’Ente porto. Un consiglio di amministrazione battezzato da Forza Italia e dal sindaco Costantini. Questo non va bene e conferma che le nomine sono state fatte nel nome di certi accordi politici senza tener conto di altro. Sono state assunte decisioni che vanno contro l’interesse della collettività».
Non ha digerito la mancata conferma all’interno del consiglio di amministrazione l’armatore Walter Squeo, appoggiato all’interno del Consorzio Ente porto dal Cogevo, che in un post sui social ha scritto: «Per la prima volta nella storia dell’Ente porto i pescatori vengono tagliati fuori. Tutta politica, niente rappresentanza di gente di mare, né pesca né diporto».
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