Fagnano sfida il Tar e attiva la seconda risonanza

Il direttore generale: «La gara è stata sospesa ma è mio dovere dare risposte a chi attende due anni per l’esame. E’ tempo di decisioni forti, Genova insegna»

TERAMO. E’ un gesto di rottura, certamente, del solito cliché che vuole l’amministratore pubblico ostaggio della burocrazia e della ridda di norme che spesso paralizzano l’attività amministrativa.

E così Roberto Fagnano ha deciso di ignorare la sospensiva del Tar che nei fatti gli dovrebbe impedire di mettere in funzione una seconda risonanza magnetica nella Asl. «L’ho deciso dopo aver visto quel che è accaduto a Genova», annuncia il direttore generale della Asl, riferendosi alla serie di ricorsi al Tar che hanno bloccato l’utilizzo dei fondi e il relativo avvio di opere anti-alluvione che avrebbero certamente limitato la devastazione di una settimana fa. «Ormai le attese per sottoporsi a risonanza magnetica, per alcuni profili, sono anche di due anni: è inaccettabile», afferma con forza Fagnano, «a Teramo nei fatti c’è una sola risonanza (ne esiste un’altra “datata” a Giulianova solo per gli arti, ndr,) e bisogna riattivare nella sua pienezza il servizio. Così in settimana arriverà la risonanza mobile all’ospedale di Giulianova». L’affidamento è alla Mobile Diagnostic di Parma. L'apparecchiatura messa a disposizione dalla ditta è del tipo ad alto campo (1,5 tesla) pertanto potranno essere effettuati esami diagnostici per tutti i distretti corporei. Il servizio sarà disponibile, previa prenotazione al Cup, entro 20 giorni.

Fagnano è un avvocato e sa quello che sta facendo. «Si, è un atto sicuramente un po’ forte, ma non possiamo stare con le risonanze praticamente bloccate. Ho preso questa decisione perchè ho pensato: “che faccio se muore una persona perchè non le è stato diagnosticato un tumore in quanto ha dovuto attendere due anni una risonanza magnetica?” Non voglio che questo accada».

Il Tar è intervenuto due volte sulla risonanza magnetica di Giulianova. L’ultima sospensiva risale a fine luglio, scaturita dal ricorso presentato dalla società Alliance Medical che aveva vinto la gara per la fornitura e gestione della nuova risonanza magnetica per cinque anni e per un importo di 6 milioni 200mila euro. L'avviso di gara era stato però annullato dalla Asl a causa di un problema riguardante la documentazione presentata dalla società vincitrice dell'appalto, cioè la Alliance Medical (che ha presentato anche il primo ricorso) e così l’allora manager della Asl Paolo Rolleri aveva indetto un nuovo bando temporaneo, impugnato anche questo, per l'affitto del nuovo macchinario. Il tutto in attesa che la questione dell’affidamento definitivo si risolva, in un senso o in un altro. Ma ad ottobre – fa notare Fagnano – non risulta nemmeno fissata l’udienza per discutere della sospensiva, così è stato costretto ad agire, rompendo gli schemi.

«Abbiamo fatto comunque, giovedì scorso», annuncia, «l’affidamento all’azienda che ha vinto la “garetta” (la fornitura sarebbe per sei mesi, rinnovabili, ndr), in attesa del giudizio definitivo del Tar. Quando il tribunale amministrativo deciderà, l’azienda si adeguerà al giudicato. Nel frattempo però noi le risonanze le dobbiamo fare. Lo so che questa non è la soluzione definitiva», precisa Fagnano, «ma non possiamo essere totalmente passivi, dobbiamo dare una risposta alla gente. E’ un nostro dovere nei confronti dei 3-400 utenti che stanno in fila». Anche assumendosi dei rischi personali. Una battuta, per sdrammatizzare, Fagnano se la concede, sorridendo: «Vuol dire che mi porterà le arance...».

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