Ferrante si dimette: «Troppo clamore» 

Il presidente: «Ho due pareri legali favorevoli ma alla vigilia del voto ritengo opportuno evitare strumentalizzazioni»

GIULIANOVA. Valentino Fabrizio Ferrante si è dimesso ieri dalla carica di presidente dell’Ente porto. Lo ha annunciato con una lettera a sua firma: «Rimetto il mio mandato all’assemblea dei soci, ai quali esprimo la mia riconoscenza per la fiducia riservatami in questi tre anni e per le manifestazioni di vicinanza che mi hanno espresso in questi giorni». Nelle ultime settimane, Ferrante è stato al centro di dure polemiche da parte delle opposizioni di centrosinistra, in particolare Cittadino governante ed Evoluzione sostenibile, a seguito della sua presunta incompatibilità in virtù della sentenza emessa il 26 maggio 2021, con la quale la Corte di cassazione ha reso irrevocabile la sua condanna per bancarotta fraudolenta.
Non è un caso che le dimissioni siano arrivate a poche ore dal consiglio comunale di ieri pomeriggio, nell’ambito del quale il gruppo d’opposizione del Cittadino governante aveva presentato un ordine del giorno proprio sul caso Ferrante. E anche il voto amministrativo ormai incombente ha avuto il suo peso. «Nonostante due pareri legali che mi supportano circa la mia posizione rispetto alla carica ricoperta», si legge nella nota firmata dall’ormai ex presidente dell’Ente porto, «ritengo che il clamore sollevato negli ultimi venti giorni sull’argomento, le frenetiche reazioni alle quali ho assistito e la strumentalizzazione politica che potrebbe continuare anche nelle prossime settimane, non siano utili né alla serena gestione dell’Ente porto né alla serenità del clima elettorale, che vedrà impegnata la nostra città tra poco più di sei settimane».
Nel corso del consiglio comunale di ieri la consigliera del Cittadino governante Alberta Ortolani ha affermato: «Colpisce non poco che la sentenza risalga a questa data così lontana, e che il sindaco non abbia sentito l’esigenza di darne notizia e adottare le misure previste in questi casi». A parere di Ortolani, il sindaco Jwan Costantini avrebbe messo in atto una occupazione del potere attraverso uomini di sua fiducia (Ferrante è anche membro del direttivo della lista Verso, vicina al sindaco). Il primo cittadino ha ribattuto così: «Il Comune di Giulianova è un socio di minoranza dell’Ente porto, ne detiene il 14% delle quote; Ferrante fu nominato quando ancora non aveva una condanna definitiva, oltretutto per reati non a carico della pubblica amministrazione; sono venuto a conoscenza della condanna del presidente tramite la stampa. Anche il sindaco di Teramo era d’accordo, ai tempi, sulla nomina di Ferrante, il che dimostra che non ho fatto nessuna occupazione del potere».
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