Fisco, ex Giulianova calcio: sequestrati 1,5 milioni di euro

Il giudice sigilla un milione e mezzo tra conti correnti e immobili di vecchi dirigenti. L’accusa: tasse non pagate allo Stato

TERAMO. Il calcio malato e indebitato ormai da tempo è sotto accusa: il pasticciaccio delle sponsorizzazioni e lo scandalo delle fatture gonfiate sono diventati fascicoli d’inchiesta con ipotesi di reato ampie ed articolate. In particolare quelli fiscali che, in tempi di recessione, alimentano sequestri per equivalente di conti correnti ed immobili. Come quelli che da qualche giorno gli uomini della guardia di Finanza stanno eseguendo a carico di ex dirigenti della vecchia società calcistica del Giulianova: complessivamente un milione mezzo di euro tra conti correnti ed immobili. I sequestri sono stati firmati dal gip Giovanni de Rensis su richiesta del pm Davide Rosati. I provvedimenti sono in corso e riguardano accertamenti fiscali fatti dall’agenzia delle Entrate per evasioni fiscali risalenti a periodi compresi tra il 2007 e il 2011.

In particolare si tratta di false fatture, fatture di comodo che rientrano nell’ambito dei trucchi escogitati per far quadrare bilanci e atti. Il tutto omettendo di versare somme all’Erario: il che tradotto in cifre significa mancato pagamento di tasse. Oggi lo Stato sequestra loro libretti di risparmio, conti correnti e, in alcuni casi, anche immobili per riprendersi quello che non è stato versato all’Erario. Sugli atti giudiziari si chiama sequestro per equivalente, nella realtà diventa uno strumento per bloccare chi è accusato di evasione fiscale. Nel 2012 a Teramo evasori e truffatori dello Stato si sono visti sottrarre beni mobili ed immobili per 12 milioni di euro. Lo strumento utilizzato dal pm è proprio il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, un istituto giuridico che ha solo qualche anno di vita e che ha come obiettivo quello di ridare allo Stato i beni indebitamente sottrattigli dall’evasore– ma anche colui che truffa lo Stato stesso e altre istituzioni pubbliche – prima ancora che venga giudicato in un tribunale. La parola equivalente indica chiaramente il meccanismo di questi sequestri, che bloccano beni corrispondenti alla cifra che si ritiene evasa. Al termine dell’iter c’è la confisca, cioè questi beni passano allo Stato. Non si esauriscono, dunque, i guai per la vecchia società calcistica passata da un procedimento giudiziario all’altro proprio per reati fiscali. Qualche tempo fa l’ex presidente Bruno Sabatini, tra l’altro ex assessore regionale, è stato condannato in primo grado ad un anno e 2 mesi per indebita compensazione e omesso versamento dell'Iva.

Secondo l'accusa della procura teramana Sabatini dal 14 gennaio del 2008 al 21 febbraio del 2009 non avrebbe versato, nei termini previsti per la presentazione della dichiarazione annuale, l'Iv dovuta per l'anno imposta 2007. Il tutto per un ammontare complessivo di 69mila euro. Ma l'ex assessore regionale e per un certo periodo anche al Comune di Giulianova era accusato anche di indebita compensazione, un altro reato di carattere fiscale.

La condanna di primo grado emessa dal tribunale di Giulianova è stata impugnata davanti ai giudici della Corte d’ Appello.

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