Gestione delle alluvioni, progetto europeo 

Adsu Teramo e Ruzzo Reti sono tra i venti partner coinvolti: l’Unione ha stanziato oltre nove milioni

TERAMO. Parte dall’Adsu, l’azienda per il diritto allo studio dell’università di Teramo, il progetto europeo per la gestione delle emergenze da alluvioni. Si chiama “Stream’’ il piano che coinvolge venti partner nel bacino adriatico, tra Italia e Croazia, e finanziato dall’Unione con 9,4 milioni di euro. In concreto il programma si articola in cinque linee d’azione, di cui una in particolare sarà sviluppata dall’Adsu in collaborazione con la Ruzzo Reti. Si tratta del segmento che svilupperà strumenti d’intervento sui sistemi di depurazione delle acque alluvionali. L’azienda acquedottistica metterà a disposizione le proprie competenze, mentre l’Adsu predisporrà borse lavoro per universitari da affiancare ai tecnici.
A sottolineare la valenza del progetto, che interesserà territori come Venezia e la fascia costiera, particolarmente esposti al rischio di alluvioni, è il governatore Marco Marsilio che ha partecipato ieri mattina alla presentazione di “Stream’’ in largo San Matteo. «Quest’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni ed enti», sottolinea, «che mette insieme competenze diverse per affrontare problemi complessi». Il presidente della Regione richiama la fragilità del territorio, evidenziando che «studiare e progettare un sistema di contrasto dei rischi servirà a metterlo in sicurezza». Una delle linee, infatti, svilupperà strumenti di previsione e allerta, nonché formazione e workshop rivolti a Comuni, scuole e volontari. «Il progetto avrà la durata di tre anni», spiega il direttore dell’Adsu Antonio Sorgi, «e consentirà di elaborare buone pratiche in ambito adriatico su come intervenire in caso di alluvioni». L’assessore regionale Piero Fioretti pone in risalto soprattutto l’aspetto che coinvolge gli universitari. «Regione e Adsu sono andati ben oltre i loro compiti istituzionali», spiega, «con un progetto basato sulla cura del territorio ma che va nella direzione dell’inserimento lavorativo dei giovani». Per Vincenzo Di Giacinto, presidente dell’Adsu insediato da pochi mesi, il piano «è attualissimo anche perché coinvolge la Croazia, creando un’alleanza in tutto il bacino dell’Adriatico». Anche il suo predecessore Paolo Berardinelli fa notare «l’ulteriore successo dell’azienda» ottenuto con il finanziamento del progetto da parte dell’Unione europea. «È testimonianza di continuità d’intenti», spiega, «in un processo virtuoso che attrae finanziamenti, con ricadute positive per la collettività».
Il Ruzzo avrà un ruolo centrale per l’aspetto relativo alla qualità delle acque fluviali e di conseguenza per la pulizia del mare. «Gli interventi sui sistemi di depurazione miglioreranno le aste fluviali», rileva la presidente Alessia Cognitti, «ma altrettanto importante è l’aspetto del progetto che coinvolge gli studenti, in quanto farà lavorare i giovani e formerà i professionisti del futuro». Dal punto di vista tecnico il piano consentirà di risolvere il problema del sovraccarico delle fognature. «La rete raccoglie infatti sia le acque nere, provenienti dagli scarichi, che quelle bianche», spiega il direttore di Ruzzo Reti Pierangelo Stirpe, «con sversamenti nei fiumi in caso di forti piogge». Il progetto consentirà, dunque, di creare «un modello matematico che prevenga questo fenomeno e lo gestisca in caso di necessità». Il sistema fognario sarà dotato di strumenti che eviteranno il deflusso dell’acqua sporca nei fiumi contribuendo così a rendere anche il mare più pulito. Altri aspetti del progetto riguardano l'acquisizione di elementi conoscitivi per l'elaborazione di un catasto delle alluvioni, ma anche per l'elaborazione di una mappa dei rischi e dei relativi piani di gestione di eventuali eventi calamitosi.(g.d.m.)
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