Il Cirsu costa troppo il Comune cerca un’altra discarica

Nuovo bando per pagare meno di 129 euro a tonnellata I rifiuti potrebbero andare nell’impianto dei Di Zio a Casoni

GIULIANOVA. Conferimento dei rifiuti indifferenziati, il Comune di Giulianova snobba la vicina discarica di Grasciano e va alla ricerca di un altro impianto al fine di diminuire i costi. A tal proposito l'ente, lo scorso 6 giugno, ha pubblicato un bando di gara per l'appalto del servizio di smaltimento dei rifiuti indifferenziati che avrà durata dal 1° luglio al 31 dicembre, per un importo complessivo di circa 312.630 euro.

Insomma, il Comune è interessato ad un impianto che offra un costo per lo smaltimento dell'indifferenziato il più basso possibile, al prezzo non superiore ai 129 euro per tonnellata di immondizia conferita. In pratica circa una decina di euro in meno rispetto a quanto richiesto nell'impianto Cirsu, di cui pure Giulianova è uno dei sei soci costituenti l'assemblea.

Ecco perché, nonostante il polo di Grasciano sia già da alcune settimane disponibile ad accogliere di nuovo l'indifferenziato dei Comuni Cirsu, il centro amministrato da Francesco Mastromauro non ha ancora riattivato il conferimento dell'immondizia nell'impianto di Notaresco, la cui titolarità è proprio dei sei Comuni soci (Giulianova, Roseto, Mosciano, Bellante, Morro d'Oro e Notaresco).

I soggetti interessati a partecipare al bando avranno tempo fino alle 12 del 19 giugno per presentare la propria offerta (le buste saranno aperte il giorno successivo): i candidati dovranno fornire tutte le autorizzazioni previste dalla legge, mentre la discarica dovrà essere ubicata nel raggio di 50 chilometri dal confine di Giulianova. Un dettaglio che, di fatto, limita la gamma di scelta degli impianti, vista la carenza di discariche presenti nelle immediate vicinanze di Giulianova: anche Casoni, l'invaso chietino nel quale attualmente vengono conferiti i rifiuti giuliesi, risulta esclusa dai criteri di ricerca, dato che dista circa 80 chilometri dal centro giuliese, ma la stazione di trasferenza legata a quest’impianto è a Montesilvano e quindi all’interno del raggio di 50 chilometri. In Comune si parla di bando "di natura prettamente tecnica": in pratica la scelta è ridotta ai due impianti, di Casoni e Grasciano. Nel caso la scelta cada su quest’ultimo, rappresenterebbe di certo una spinta propulsiva per il riavvio dell'attività e per il riassorbimento dei lavoratori impiegati nella piattaforma e nel macchinario per il trattamento dell'indifferenziato dove, attualmente, vengono lavorati i soli rifiuti provenienti da Mosciano e, per ciò che riguarda i Comuni non appartenenti a Cirsu, da centri della Val Vibrata come Sant'Omero.

Sandro Petrongolo

©RIPRODUZIONE RISERVATA