Tortoreto

Il nuovo depuratore di Tortoreto passa tra urla e proteste

La variante al Prg votata dalla sola maggioranza in un clima di tensione
I residenti di Salino non vogliono l’opera e gridano: «Non ci fermeremo»

 TORTORETO. Urla, minacce e continue interruzioni: davanti ad una folla inviperita, accorsa soprattutto da contrada Salino, la maggioranza del sindaco Alessandra Richi ha approvato la variante urbanistica che spiana la strada alla realizzazione del primo lotto del nuovo depuratore di Tortoreto. Sconfitta l’opposizione, che in oltre due ore di battaglia politica ha prima rilanciato la proposta di ampliare e mettere in sicurezza il vecchio depuratore e poi ha tentato di rimandare ogni decisione di venti giorni, in tempo per tenere l’incontro del 12 dicembre tra amministrazione e governatore della Regione Luciano D’Alfonso.

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Questo l’esito del tesissimo consiglio comunale che si è tenuto giovedì sera, nel quale la maggioranza si è fatta trovare decisa e compatta, anche se monca di un pezzo importante: il consigliere Fabrizio Di Febo, residente proprio in contrada Salino, dove sarà realizzato il nuovo depuratore. Ad accogliere la maggioranza in consiglio gli striscioni polemici del Movimento 5 Stelle diretti soprattutto alla gestione del Ruzzo e all’assessore Rosita Di Mizio. Dentro è stata subito bagarre, prima con l’abbandono dell’aula da parte della delegazione del Ruzzo formata dal presidente Antonio Forlini e dai tecnici del progetto del nuovo depuratore (la loro presenza non era gradita dalla minoranza), poi con il forte dibattito che ha infiammato gli animi.

L’opposizione, formata dal gruppo Tortoreto nel Cuore e dal grillino Luca Palanca, ha accusato la maggioranza e il Ruzzo di poca trasparenza nella comunicazione con i cittadini e per la scelta del sito sulla bonifica del Salinello dove il depuratore sarà realizzato. Poi le critiche sull’impatto che il depuratore potrà avere sugli immobili e sulla qualità della vita di Salino, fino allo spinoso tema del depuratore attuale, che è a forte rischio alluvionale ma dovrà lavorare comunque di pari passo con il nuovo impianto fino a quando non saranno trovati i fondi per realizzarne anche il secondo lotto.

La maggioranza ha ricordato che l’iter burocratico era già partito prima della sua elezione e che sul vecchio depuratore non si possono compiere interventi a causa dei vincoli ambientali, difendendo il Ruzzo e tornando a ribadire che «non si può tornare indietro e non si può perdere un finanziamento regionale da oltre 5 milioni di euro». Il muro contro muro è finito con 11 voti a favore e 5 contrari alla variante urbanistica che fa diventare i terreni in questione da agricoli a destinazione tecnologica. I tanti cittadini presenti, molti dei quali residenti a poche decine di metri dal nuovo depuratore, non l’hanno presa bene. «Non ci fermeremo», hanno urlato all’uscita.