Il Ruzzo chiude i rubinetti dei morosi 

A rischio stop da ottobre i contatori di novemila utenze. Cognitti: «Siamo stati tolleranti, non si può andare oltre»

TERAMO. La Ruzzo Reti chiuderà i contatori dell’acqua dei cittadini morosi. A rischio sono novemila utenze della provincia, che hanno accumulato un totale di 24 milioni di euro di debiti nei confronti del gestore teramano. Si partirà da ottobre e con le attività commerciali.
La minaccia, oltre che nei solleciti di pagamento, è contenuta anche in un comunicato perentorio della società acquedottistica: «Per ristabilire un criterio di equità, la Ruzzo Reti, in ottemperanza a quanto disposto dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con la delibera 311 del 2019, procederà alla sospensione delle forniture dei cittadini morosi così detti “cronici” con la chiusura dei contatori e di conseguenza con la cessazione dell’erogazione dell’acqua. L’operazione, ripetiamo, che si impone per legge, prenderà avvio tra qualche settimana, nel mese di ottobre».
Continua la nota della Ruzzo Reti: «L’acquedotto ha atteso sin qui di avviare l’operazione di sospensione delle forniture in quanto i forti disagi dovuti al terremoto prima e alla pandemia poi, hanno imposto la sospensione di ogni provvedimento. L’azienda acquedottistica ha sempre offerto ai cittadini la possibilità di usufruire di agevolazioni per i pagamenti dovuti per il costo dell’acqua: citiamo, ad esempio, quelle che ha riservato alle attività rimaste chiuse proprio durante la pandemia. È ovvio, a questo punto, che la Ruzzo Reti rivolga a tutti coloro che sono ancora in una situazione di inadempienza l’invito a contattare l’azienda in maniera che si possano studiare formule personalizzate di rientro del debito, anche attraverso strumenti come la rateizzazione».
Aggiunge la presidente della Ruzzo Reti Alessia Cognitti: «Sono stati accumulati 24 milioni di euro di morosità attive, un numero ingente. Finora siamo stati tolleranti, non ce la siamo sentita di chiudere i contatori dell’acqua durante i momenti difficili della collettività e ci siamo limitati a solleciti e ultimi avvisi. Ma ora non si può andare oltre».
Continua Cognitti: «Le utenze a rischio sono circa novemila. Nei prossimi giorni avvieremo una scrematura. Saranno escluse le famiglie in stato di disagio, quindi con Bonus sociale, e le strutture a uso pubblico. Dove sarà possibile, applicheremo prima una riduzione del servizio, prima della disalimentazione. A essere interessate prioritariamente dalla misura saranno le utenze commerciali».
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