«Il sottopasso di Villa Pavone va rifatto» 

“Carrozzine determinate” accusa: è un pugno in faccia ai diritti umani. E chiede al sindaco di attivarsi

TERAMO. «Un pugno in faccia ai diritti umani». Claudio Ferrante, presidente dell’associazione “Carrozzine determinate”, definisce così il sottopasso pedonale in allestimento a Villa Pavone. L’opera, necessaria per l’attraversamento della ferrovia dopo la chiusura del passaggio a livello, secondo lui «non rappresenta una barriera solo per persone con disabilità motoria o visiva, ma lo è anche per anziani, bambini, mamme con il passeggino e cittadini dotati di biciclette». Ferrante, che ricorda la sensibilità e l’impegno manifestati dal sindaco Gianguido D’Alberto per garantire la massima accessibilità a uffici e spazi pubblici in città, ritiene necessaria la riprogettazione completa del sottopasso. «Non basta costruire un montascale per risolvere il problema», afferma, «anzi, quando è in funzione, riduce lo spazio creando un vero e proprio ostacolo e pericolo a tutti i pedoni che percorrono le scale». Questo tipo di struttura, a detta del presidente di “Carrozzine determinate”, è desueto. «Si tratta di strumenti installati quarant’anni fa», osserva, «tutti statisticamente rotti e resi inservibili dagli agenti atmosferici, con perenni problemi di utilizzo».
Ferrante condivide le recenti prese di posizione, sull’inadeguatezza del sottopassaggio, del direttore del laboratorio “L’Architetto condotto” Raffaele Raiola, che ha proposto la realizzazione una serie di rampe con pendenza non superiore al cinque per cento, e del presidente dell’ordine provinciale degli architetti Raffaele Di Marcello, secondo cui l’opera in questione non è conforme alla legge sulle barriere architettoniche. La responsabilità è da ricondurre a Rfi, società di gestione della rete ferroviaria, che sta realizzando l’intervento a Villa Pavone. «Non può consegnare alla città un’opera che offende la dignità», insiste il presidente dell’associazione, «e ostacola i principi sanciti nella convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità». La richiesta rivolta al sindaco, dunque, è di organizzare un incontro con “Carrozzine determinate”, Rfi, il sottosegretario regionale Umberto D'Annuntiis, Di Marcello e Raiola per porre rimedio al problema.(g.d.m.)