In 400 contro l’impianto Wash 

La pioggia non ferma il maxi corteo per dire no alla piattaforma di trattamento di rifiuti liquidi

NERETO. «Andate via, la Val Vibrata è nostra», «Ci avete rotto i…polmoni». Pacifici ma determinati, con questi slogan gli studenti dell’Ite-Peano di Nereto si sono posti a capo del corteo organizzato in due giorni per dire no alla costruzione della piattaforma di trattamento dei rifiuti liquidi non pericolosi della Wash Italia.
Ieri mattina in quasi quattrocento hanno sfilato da Nereto fino alla zona industriale, sfidando la pioggia che non ha arrestato la marcia verso la Wash Italia fatta di slogan e bandiere. Con gli studenti tantissimi cittadini e comitati provenienti da ogni angolo della Val Vibrata; c’era anche la politica che trasversalmente ha sostenuto il corteo, poi le sigle che rappresentano le varie categorie, in particolare quelle agricole, come Coldiretti e Cia. «Diciamo no alla piattaforma perché pensiamo al nostro territorio già duramente compromesso, pensiamo a noi e soprattutto a chi verrà dopo di noi», dice uno studente a capo del corteo. Il serpentone umano è stato scortato dalla polizia locale e dai carabinieri che hanno garantito il tranquillo e sicuro svolgimento della marcia a cui ha preso parte anche il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi (sosterrà la causa del Comune contro l’impianto, il prossimo 26 novembre in sede di conferenza di servizi ). Per la Regione i consiglieri Dino Pepe ed Emiliano Di Matteo, per la Provincia il consigliere Luca Frangioni, per il Comune di Corropoli il consigliere Franco Falò. Movimenti e comitati hanno marciato insieme. Oltre a quello presieduto da Raffaele Quaglia coordinatore di “Uniti per un futuro pulito e vivibile” c’era anche “Punto e accapo” con Erica Celestini. Presenti anche rappresentanti del mondo alberghiero di Martinsicuro e Alba Adriatica ed il comitato Vibrata bene Comune. «Abbiamo le carte e le studieremo bene per dare il nostro contributo», ha detto Celestini che è anche consigliere comunale a Sant’Omero. «Il partito tutto vuole sostenere la lotta del comitato e dei cittadini che hanno il sacrosanto diritto di pretendere che la loro terra rimanga salubre e protetta. Il presidente della Regione Marco Marsilio si è dichiarato disponibile ad approfondire la tematica con gli uffici competenti e, per quanto di competenza, si è impegnato a dare una risposta concreta ai cittadini del nostro territorio» afferma il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia.
La piattaforma preoccupa tutti e nessuno si sente garantito dal maxi depuratore. Le emissioni in atmosfera dei reflui, l’intensità di traffico dei bilici che trasportano i rifiuti industriali, lo scarico delle acque lavorate in un torrente già compromesso e che non trova soluzione di risanamento nemmeno con il contratto di fiume, più volte annunciato negli anni da Provincia e Regione e mai partito, al contrario di altri acquiferi abruzzesi, sono la preoccupazione principale dei cittadini che vivono in un territorio ad alta incidenza di patologie tumorali attraversato da un torrente carico di veleni.
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