<strong>La nuova maggioranza.</strong> Il primo obiettivo: mediare per piazzare subito tre membri nel cda dell’istituto

La Fondazione punta alla Tercas

Il centrodestra teramano tenta una scalata soft alla banca di Nisii

TERAMO. Non sarà un assalto con il coltello tra i denti della Fondazione Tercas alla banca di Lino Nisii. Quella del centrodestra alla Tercas sarà una scalata soft.  Nessun atto di forza, a differenza di quanto avvenuto al Ruzzo, la società che gestisce i servizi idrici sfuggita al controllo del centrosinistra, ma il cambiamento ci sarà. Il passaggio chiave sarà l'inserimento di tre uomini di centrodestra nel cda dell'istituto di Corso San Giorgio. E' il primo effetto del nuovo assetto politico nella Fondazione di Mario Nuzzo.

CAMBIA IL CDA. L'operazione sarà perfezionata prima della scadenza naturale dell'organismo di vertice della principale banca abruzzese fissata ad aprile 2013. La presenza nel cda di Tercas, storicamente vicino al centrosinistra, di un nucleo di membri riferibili al centrodestra diventerà una testa di ponte destinata ad aprire un varco nel dominio ventennale del presidente Nisii. Ma nessuno vuole lo scontro. «La Tercas è un valore troppo importante per il territorio», afferma una fonte autorevole nel Pdl teramano.

I RISULTATI. Proprio le operazioni concluse negli ultimi mesi, con l'inglobamento di Caripe; il progetto di acquisizione del 10% delle azioni Carichieti tramite BancaIntesa e l'assunzione della maggioranza azionaria della Banca Interregionale di Pistoia, depongono a favore dell'attuale dirigenza e consigliano il centrodestra a evitare stravolgimenti.

IL PRIMO PASSO. Per il centrodestra è un risultato chiave aver conquistato la maggioranza nel consiglio di indirizzo della Fondazione Tercas che ora ha dieci membri di cui cinque di centrodestra e due di centrosinistra. Non solo perché la Fondazione è l'azionista di riferimento della banca, detenendone il 65% delle quote e dunque può determinarne la scelta dei vertici, ma soprattutto perché distribuisce finanziamenti e promuove iniziative sul territorio di grande impatto.

NUOVI EQUILIBRI. L'inserimento di Mario Iommarini (Comune di Atri), ha spostato l'asse della Fondazione a destra dando peso anche ai rapporti di forza interni al Pdl. Dei cinque componenti della nuova maggioranza, il delegato del Comune di Nereto Raffaele Marinucci sarebbe molto legato al consigliere regionale Emiliano Di Matteo, in area Pdl che fa riferimento all'assessore Paolo Gatti.

IL CENTROSINISTRA. Escluso il presidente Nuzzo, che non vota, dei quattro membri non di centrodestra restanti due sono attribuibili al centrosinistra, Roberto Prosperi e Carlo De Sanctis, con l'aggiunta di Maria Vittoria Cozzi, docente designata dall'università. Gianni Mancini, indicato dalla Camera di commercio e presidente Consorform è invece ritenuto vicino a Gatti ma in contatto anche con le altre componenti politiche del consiglio. Al centrosinistra resta il cda della Fondazione, guidato sempre da Nuzzo. Scadrà nel 2013. Ma non basterà per fermare la scalata soft.

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