La gestione dello stadio va in consiglio il 30

20 Settembre 2024

La data fa infuriare l’opposizione: «Tempi troppo stretti per studiare gli atti, e non li abbiamo tutti»

TERAMO. Lunedì 30 settembre, ore 15, Parco della scienza. È l'appuntamento che la città di Teramo, o almeno la parte di essa interessata alla questione stadio, attendeva da tempo di poter segnare sul calendario. Quel giorno, in quella sede, si riunirà il consiglio comunale per discutere e votare l'accordo raggiunto fra il Comune e Soleia, la società che gestisce lo stadio Bonolis. Un accordo frutto di una lunga trattativa e che porterà l'ente a ottenere la gestione sportiva dell'impianto a fronte di un pagamento di 4,3 milioni a favore del privato.
La scelta del 30 settembre, però, non è stata esente da polemiche. Infatti ieri nel corso della conferenza dei capigruppo l'indicazione, da parte del presidente del consiglio Alberto Melarangelo, della data di convocazione dell'assise ha scatenato l'ira dell'opposizione. Qualcuno ha abbandonato la riunione, qualcun altro ha fatto verbalizzare il proprio sdegno. Di certo nessuno, dalla minoranza, è uscito soddisfatto dall'incontro. Il punto principale sul quale ruota la contestazione è la tempistica: i consiglieri solo ieri hanno ottenuto una parte della documentazione relativa alla vicenda Bonolis a fronte di una richiesta, avanzata dieci giorni fa, di poter avere ogni singolo atto legato alla questione. «Il 30 è una data provocatoria: non ci danno le carte né il tempo di studiarle. Lo stadio inoltre sarà discusso nello stesso consiglio dedicato al bilancio consolidato, mentre ne meriterebbe uno ad hoc», ha detto il consigliere di Forza Italia Carlo Antonetti, che ha abbandonato la capigruppo per protesa. Critico anche il consigliere di Azione Alessio D'Egidio: «Dieci giorni per studiare atti complessi: non è giustificabile. Il sindaco ha definito questo accordo con il privato come “epocale”, ma poi ne relegano la discussione in un consiglio con altri punti importanti, di pomeriggio, con consegna parziale e tardiva di carte». A lasciare la riunione anche Luca Corona, capogruppo di Fratelli d'Italia: «Sono stanco di non vedere rispettate le istituzioni e il nostro ruolo di consiglieri. È questo il motivo per cui sono stato il primo ad abbandonare la seduta. È inammissibile che le date del consiglio vengano scelte monocraticamente dall’amministrazione senza consultare i capigruppo», spiega Corona criticando tempi e assenza di documenti, «stiamo decidendo come spendere cinque milioni di euro dei cittadini senza alcun barlume di progettualità per la città. Come consigliere ho la responsabilità di fare gli interessi non solo dei tifosi, ma anche di tutti i cittadini».
Intanto lunedì 23 si terrà la commissione finalizzata a esaminare le carte e chiedere chiarimenti. (v.m.)