Lascia la pensione per assistere i positivi 

Il medico Antimo Di Giovanni torna al lavoro con altri due colleghi per seguire i pazienti in isolamento

SANT’OMERO. Il camice bianco è la sua seconda pelle. Antimo Di Giovanni, ad agosto era andato in pensione dopo una lunga attività di medico di famiglia, medico condotto, ufficiale sanitario e di sanità pubblica. Ma il riposo del medico è stato breve.
L’emergenza Covid non lascia riposare i soldati specie quelli, come Di Giovanni, avvezzi a combattere al fronte delle malattie infettive, delle epidemie e delle vaccinazioni di massa. Il medico buono, come la chiamano a Poggio Morello, la piccola frazione collinare nel comune di Sant’Omero, ha infatti diretto per tre anni anche il servizio di igiene e prevenzione ambientale. Ecco dunque che ha lasciato la quete da poco conquistata. «Non potevo sottrarmi al bisogno emergenziale, i cittadini soffrono e devo andare», è la motivazione che ha spinto Di Giovanni a tornare in campo negli uffici di contrada Casalena, a Teramo, insieme ad altri due colleghi in quiescenza tornati pure loro in servizio, Glauco Appicciafuoco e Domenico Tinacci.
«Non ho mai reputato la professione medica come semplice attività lavorativa. Personalmente, mi ci sono dedicato nel tempo con tutte le mie energie e con tutta l’umanità possibile», dice di sé il medico che, sindacalmente, è anche segretario provinciale Simet, il sindacato medici del territorio. «La sanità è fatta di medici ma anche di infermieri ed altre figure che non mi stancherò mai di ringraziare perché senza di loro anche noi poco potremmo fare». I tre medici si occupano del “Servizio di sorveglianza sanitaria sui positivi in isolamento domiciliare”. Per lo pi mantengono il contatto telefonico e telematico con i positivi ma devono essere pronti ad intervenire in caso di pericolo di salute pubblica. Sono l’”altro” 118, quello a metà strada tra Ucat (Unità di coordinamento dell'assistenza territoriale) e Usca (Unità speciali di continuità assistenziale). Dietro alle sigle ci sono le braccia operative e la voce amica che monitora chi, colpito dal Covid, è costretto all’isolamento. «Ai pazienti domiciliari voglio dire: “Non siete soli, la struttura pubblica vi è a fianco e vi sosterrà fino a quanto non guarirete"», è l’impegno umano e professionale di Di Giovanni nei confronti delle centinaia di contagiati.
Alex De Palo
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